Si infittisce il mistero sulla scomparsa di Maurizio Zanda, il cavenaghese di 38 anni svanito nel nulla lo scorso 4 settembre, in zona porta Venezia a Milano intorno all’ora di pranzo. Secondo quando appreso negli scorsi giorni infatti, Maurizio negli ultimi mesi passava molto tempo, circa un’ora e mezza quasi tutti i giorni, giocando alle slot machine installate nel bar di fronte a dove lavorava. Inoltre sembrerebbe che i soldi che quel giorno Maurizio Zanda avrebbe dovuto versare in banca, circa otto mila euro di incasso mattutino del negozio di elettronica in cui lavorava, non siano mai stati versati nella vicina banca, a soli 500 metri di distanza. I dubbi dei famigliari crescono ma sono certi che loro figlio non sia scappato con l’incasso: « Con otto mila euro non si va molto avanti, per questo siamo sicuri che Maurizio non sia scappato con i soldi ma abbia avuto qualche problema. Se gli fossero serviti dei soldi avrebbe potuto vendere la su macchina o incassare parte del Tfr», spiegano i famigliari che inoltre non sapevano nulla del suo vizio di giocare alle slot machine: « Non possiamo credere che Maurizio giocasse alle slot machine, ci sembra molto strano che un ragazzo come lui potesse fare una cosa del genere, non è nel suo carattere» spiegano i genitori Rosaria e Bruno. Della scomparsa di Maurizio si è interessata anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” che nella puntata di mercoledì scorso ha indagato sulla sua vita per cercare di capire cosa possa aver portato l’uomo ad allontanarsi senza più dare sue notizie. « Maurizio era un ragazzo riservato e disponibile di cui tutti si fidavano, tant’è che era lui l’addetto a portare ogni giorni in banca i soldi dell’incasso mattutino», raccontano i colleghi di lavoro intervistati. La famiglia Zanda è famiglia distrutta che non si da pace di quanto successo e che ha voluto lanciare un appello al proprio figlio nella speranza che possa tornare a casa al più presto: « Maurizio ci manchi, torna a casa, insieme possiamo risolvere tutti i problemi, lo sai che ti vogliamo tanto bene, ti prego facci sapere che stai bene». Ma i misteri si infittiscono e la trasmissione televisiva ha scoperto che nella mattina della sua scomparsa Maurizio ha ricevuto una lettera consegnata direttamente nella sua casa di Largo Kennedy a Cavenago non dal postino, ma da uno sconosciuto, l’ha ritirata e si è diretto al lavoro, poi di lui si sono perse le tracce. Potrebbe essere la lettera il motivo dell’allontanamento di Maurizio? È quello che si chiedono i famigliari in questi giorni.
Cavenago, dov’è Maurzio Zanda? Il mistero dell’incasso scomparso
La passione per le slot machine e quell’incasso del negozio mai consegnato in banca. Si infittisce il mistero sulla scomparsa di Maurizio Zanda, il cavenaghese di 38 anni svanito nel nulla lo scorso 4 settembre, in zona porta Venezia a Milano intorno all’ora di pranzo.