La «fine di un’epopea»: sulla Cascinazza di Monza arriva il punto ed è definitivo, secondo l’assessore al territorio Marco Lamperti. L’amministrazione comunale è pronta a scrivere un capitolo tutto nuovo e lo fa all’insegna di quel progetto di “parco di cintura urbana” di cui, di lustro in lustro e di giunta in giunta, anche sulla spinta dei comitati di quartiere (uno su tutti: Sant’Albino per la zona di viale delle Industrie e di viale Sicilia) e delle associazioni ambientaliste, tanto si è discusso – ottenendo fino a oggi ben poco. Ora le cose stanno così: «Sul parco di cintura urbana, vale a dire su uno spazio di aree verdi protette che, come a sud di Milano e come in molte città d’Europa, possa abbracciare i confini dell’abitato interrompendo il continuum di cemento, stiamo ragionando: lo stiamo facendo sia per ragioni di sostenibilità ambientale, sia per richiamare quella che è stata la tradizione agricola del nostro territorio».
E se su alcune aree ancora appunto si sta ragionando, motivo per cui al momento non si sbilancia, su altre aree le idee sono già ben chiare: «Penso alla Cascinazza, che andrà a costituire un tassello del futuro parco di cintura di Monza». L’assessore al governo del territorio Marco Lamperti spiega infatti che l’iter «è in fase di definizione».
Vale a dire: interlocuzioni in corso con la proprietà, la società immobiliare Lenta Ginestra, per rendere i 500mila metri quadri dell’area agricola fruibili al pubblico con percorsi ciclabili e naturalistici. «L’area è vincolata a verde ormai da diversi anni: da quando – ricapitola – è stata inserita dall’ex giunta Scanagatti all’interno del Parco della media valle del Lambro».
Vincolarla è stato il primo passo per salvarla dal grigio di centinaia di migliaia di metri cubi di cemento che stavano per colarle addosso da parte di chi non aveva altre mire se non quelle dell’edilizia, vicenda costata anni di carte bollate: la storia della Cascinazza hanno tenuto banco in consiglio comunale, nei tribunali e tra le pagine di cronaca anche nazionale (la precedente proprietà era la Istedin di Paolo Berlusconi) per anni. Ora il destino di quella porzione di terreno sfuggita all’industrializzazione e al consumo selvaggio di suolo si prepara ad aprirsi al pubblico, grazie anche a un intervento di consolidamento delle sponde del Lambro.
Oltretutto, alla Cascinazza guarda anche – perché ci confina – Arborea Living, il piano che ha portato alla riqualificazione (ancora in corso) dell’ex Garbagnati, che lungo l’altra sponda del fiume sta realizzando un parco urbano.