I suoi occhi si sono chiusi sul mondo dopo appena tre giorni di vita. Così se n’è andato a inizio ottobre il piccolo Edoardo nato all’ospedale di Carate Brianza, Monza. Ma nessun segnale aveva lasciato intendere che si potesse verificare una simile tragedia in quelli che per mamma e papà erano giorni di festa: il piccolo è rimasto vittima di una “morte in culla”, la sindrome della morte improvvisa infantile che, purtroppo, rimane ancora la prima causa in Italia di decesso tra i neonati. Questo almeno quello che sembra sia emerso dall’autopsia effettuata dopo la scomparsa del bimbo.
A richiederla è stata la stessa Azienda socio sanitaria territoriale di Vimercate – che gestisce anche l’ospedale di Carate – per sondare e conoscere le cause inspiegabili della morte del piccolo, mentre la famiglia ha nominato un perito di parte. A oggi, trascorse due settimane dal passaggio dell’autopsia, non è seguito alcun provvedimento o atto da parte del magistrato. Mariano si stringe così intorno ai genitori – che sono originari di Meda – di fronte a una morte inspiegabile e improvvisa.