Sono due i presunti testimoni che hanno contattato la polizia stradale di Seregno, affermando di aver assistito all’incidente stradale che mercoledì 16 dicembre è costato la vita al cinquantacinquenne Raffaele Marino, libero professionista di Lecco.
La duplice chiamata è arrivata dopo l’appello lanciato dagli stessi agenti, alla ricerca di automobilisti in viaggio lungo la Valassina in direzione Lecco nel pomeriggio di mercoledì 16. Nello specifico gli uomini della stradale cercano la voce di chi poco prima delle 15 si trovava nel tratto caratese alle spalle della Smart di Marino. I due testimoni saranno sentiti al distaccamento di via Messina e ne sarà verificata la credibilità.
Intanto al momento resta valida la prima ricostruzione del sinistro effettuata dagli agenti della stradale e in particolare dal commissario capo Gabriele Fersini. Marino verso le 15 del 16 dicembre si trovava al volante della Smart della compagna e stava percorrendo la superstrada in direzione Lecco. Stava facendo rientro a casa, quando all’altezza di Carate Brianza si sarebbe spostato dalla corsia di sorpasso a quella centrale, dove la sua auto sarebbe stata tamponata da un’Audi condotta da un diciannovenne di Cremella.
Dopo l’urto la Smart, priva di controllo, ha impattato contro il muro di cinta a lato della corsia d’immissione in Valassina all’altezza di Carate, ribaltandosi infine più volte. Marino è morto praticamente sul colpo per arresto cardiocircolatorio, riportando un violentissimo trauma cranico.