«Vogliamo un passaggio pedonale protetto». Nel maggio del 2013, la prima petizione popolare. Oggi, a distanza di due anni, Adiconsum torna alla carica e sollecita la messa in sicurezza del pedonale sul ponte grande di Carate Brianza, annunciando una nuova raccolta firme.
Era la primavera di due anni fa quando da Costa Lambro partiva la petizione (duecento circa le firme raccolte) per chiedere la riqualificazione del ponte sul fiume Lambro, lungo centocinquanta metri, inaugurato nel lontano 1908 sul viale provinciale Trento e Trieste che collega Carate con Besana.
Una infrastruttura che in tanti percorrono a piedi, soprattutto al lunedì, giorno del mercato a Carate capoluogo. Era stata Adiconsum Monza Brianza Lecco a raccogliere le lamentele dei residenti della frazione alta e di quelli di Realdino e a convogliarle in una lettera inviata all’allora presidente della Provincia, Dario Allevi e alle forze in campo per le elezioni amministrative caratesi. Spiegava allora il segretario, Marzio Galliani: «Il ponte ha due strettissimi marciapiedi, uno a destra e uno a sinistra. Basterebbe toglierne uno e lasciare l’altro, magari quello che dà verso Realdino, per allargarlo e metterlo in sicurezza.
«I “pedoni del lunedì”, che dopo il mercato tornano a casa con i sacchetti della spesa pieni, chiedono protezioni maggiori, oltre al vecchio guard rail». Galliani ha aspettato fiducioso la risposta delle istituzioni, che ora torna a tirare per la giacchetta. Ha scritto una lettera aperta al sindaco Francesco Paoletti.
«Crediamo nella fattibilità dell’intervento che già avevamo proposto e non ci accontentiamo di sentirci rispondere che la competenza della strada è provinciale. Intanto, ripartiamo con una nuova petizione». Replica l’assessore ai Lavori pubblici, Tommaso Brenna: «Galliani dice bene: la competenza è provinciale. Dal punto di vista tecnico l’intervento mi sembra oneroso e non credo che la Provincia possa sostenerlo. Demolire i cordoli e sbilanciare su un lato la carreggiata comprometterebbe la stabilità ».