Campeggio dell’oratorio saltato, don Fabio Zanin si scusa e lascia Paderno

Il sacerdote ha lasciato la parrocchia di Cassina Amata dove era arrivato solo un anno fa dopo il "caso campeggio"
Don Fabio Zanin

Alla fine don Fabio Zanin si è dovuto arrendere. Porge le sue scuse, e se ne va. Dal primo settembre il giovane sacerdote arrivato a Cassina Amata di Paderno Dugnano da appena un anno, non è più un sacerdote della chiesa di Sant’Ambrogio. Troppo il clamore, troppe le proteste di genitori e delle famiglie controbilanciate, solo in parte, dalle note di stima e di considerazione di un’altra parte dei parrocchiani. Quelli che a partire dal suo arrivo a Paderno Dugnano, nell’estate 2021, avevano stretto con lui un rapporto di collaborazione e stima.

Campeggio dell’oratorio saltato, cosa è accaduto e la parrocchia divisa

A luglio, il coadiutore 30enne si era reso protagonista di una vicenda che lo portò a rifiutare di partecipare al turno finale del campeggio in montagna con i ragazzi. Il motivo sarebbe il dissidio sorto con alcuni di loro, una contrapposizione giudicata insanabile da don Fabio, che aveva comunicato a don Paolo Boccaccia e quindi alla Curia milanese di non volere tornare a Valsavarenche nel Parco del Gran Paradiso. Nell’impossibilità di trovare una soluzione di emergenza, il turno di luglio era stato cancellato. Tutto facilmente risolvibile se fosse rimasto “intra moenia” della parrocchia. Se il caso non fosse trapelato e deflagrato all’esterno dell’ambito parrocchiale, con una virulenza di scambi mai vista a Cassina Amata. Per una estate, la parrocchia di Sant’Ambrogio si è letteralmente divisa in due, tra i fautori della linea intransigente di don Fabio, e chi invece ha giudicato come inaudita la decisione di cancellare un campeggio che esiste da almeno 40 anni.

Campeggio dell’oratorio saltato, le lettere dei ragazzi all’arcivescovo Delpini

E alla fine di luglio sono partite le lettere dei ragazzi all’Arcivescovo, alle quali Delpini ha risposto immediatamente promettendo di occuparsi del caso. Intanto però le famiglie, anche quelle che non avevano nessun coinvolgimento in questa spiacevole contrapposizione, avevano dovuto modificare i propri piani per le vacanze. Fino all’annuncio del vicario episcopale don Antonio Rovazzi, che aveva seguito tutta la trattativa e che domenica mattina lo ha voluto comunicare di persona ai parrocchiani nel corso della messa: dal primo settembre don Fabio non è più un sacerdote di Cassina Amata. Il don si è scusato pubblicamente per gli errori commessi, e in questi giorni si sono susseguiti gli attestati di stima e considerazione anche da parte dei volontari che lo hanno coadiuvato in montagna. Don Fabio si è già trasferito in Brianza prima della nuova destinazione, mentre a Cassina Amata dovrebbe arrivare un laico già collaboratore a Palazzolo. Ma la scelta non è stata ancora ufficializzata.