No alla chiusura del centro vaccinale del PalaDesio: puntare con forza verso i centri vaccinali di prossimità. Lo chiedono il Partito democratico di Desio, la Federazione provinciale Pd Monza Brianza, il Coordinamento Pd Brianza Ovest e le sezioni Pd di Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Lissone, Muggiò, Nova Milanese, Seregno e Varedo.
«È l’ennesimo schiaffo non solo alla città di Desio, ma anche a tutta la nostra zona che viene privata di un centro vaccinale funzionante e sperimentato nel corso di queste settimane – sostengono dal Pd – La struttura, grazie al lavoro encomiabile di operatori sanitari e volontari, stava assolvendo con impegno e dedizione al ruolo centrale di luogo di prossimità per le vaccinazioni anti-covid. Ma, proprio quando la macchina girava a pieno regime, con un’organizzazione elogiata pubblicamente dalla stragrande maggioranza delle persone che hanno ricevuto la somministrazione del vaccino, inspiegabilmente la giunta lombarda Fontana-Moratti, di centrodestra, ha deciso di cambiare strada. A favore di chi? Di strutture private individuate nel piano Bertolaso, come la discoteca Polaris Studios di Carate Brianza».
Il Partito democratico pone quindi delle domande precise al presidente Attilio Fontana e alla vicepresidente Letizia Moratti: «perché quando il Piano Bertolaso ha individuato a marzo gli hub per la vaccinazione massiva non ha inserito il PalaDesio – visto che è uno dei palazzetti più grandi della Regione ed è pubblico?»; «Perché lanciarsi alla cieca su spazi non ancora sperimentati (e in alcuni casi più piccoli e non ancora allestiti) quando al PalaDesio è stato dimostrato il buon funzionamento organizzativo nel primo mese di vaccinazioni?»; «Perché la giunta regionale con questa operazione ha privilegiato spazi di proprietà privata a discapito di quelli pubblici? Quanto ci costano? In quali tasche finisce questo sperpero di denaro pubblico?».
Il Pd chiede che «venga mantenuto attivo il centro vaccinale al PalaDesio» e che «i centri vaccinali di prossimità siano individuati secondo criteri chiari e oggettivi, nonché attraverso procedure di selezione rapide e trasparenti, ascoltando i bisogni del territorio e coinvolgendo l’Assemblea dei sindaci della Provincia».