Ci sono auto lungo la rampa di accesso, alcune intorno alla rotonda, automobilisti che vagano alla ricerca di un parcheggio verso la palazzina dell’Ematologia adulti e degli Infettivi e si esibiscono in difficoltose manovre per fare retro marcia. L’Oscar dei parcheggi più “creativi” va all’area intorno al Pronto Soccorso del San Gerardo.
Troppo piccolo per un servizio che l’anno scorso ha registrato oltre 150 mila accessi con un incremento nel mese di dicembre, complice il picco dell’influenza, del 10%. Ma l’aumento del numero degli utenti da solo non può giustificare il peggioramento della situazione del parcheggio degli ultimi mesi. Quello che abbiamo verificato di persona nel corso di due visite nelle ultime settimane è che al triage un tempo veniva stampato un foglio di permesso da posizionare sul cruscotto dell’auto in sosta che consentiva il parcheggio fino alle dimissioni dal Pronto Soccorso.
Ora quel permesso temporaneo è praticamente scomparso: viene rilasciato solo se richiesto e infatti, lunedì mattina si contavano sulle dita di una mano le auto che mostravano tale permesso. Anche le due sbarre di ingresso, posizionate nel 2007 in via Pergolesi e Cadore, attivate solo nell’estate del 2015 non sono più in funzione. O meglio sono chiuse, ma si aprono automaticamente appena l’auto si avvicina, senza bisogno di possedere un ticket.
Nel 2015 erano comparsi i cartelli sulla rotonda di via Pergolesi : “Attenzione- si legge ancora oggi- Zona a Traffico Limitato- Strada senza uscita. Uscita solo con ticket”. Di fatto sono autorizzati ad entrare solo coloro che si recano al Pronto soccorso, al day Hospital Ematologico, agli ambulatori Malattie infettive, alla camera mortuaria e i fornitori della farmacia. Nella realtà c’è chi riesce ad utilizzare l’accesso al pronto soccorso come scorciatoia per tagliare le code tra Monza e Vedano al Lambro o per accedere abusivamente ai posti auto intorno al pronto soccorso.
Il risultato è che sempre più spesso chi deve davvero accedere al Pronto Soccorso, magari con un bambino che non può certo essere “scaricato all’ingresso” per andare alla ricerca di un parcheggio, o di un anziano con problemi di deambulazione, si trova nella difficoltà di non sapere dove mettere l’auto.
Un problema che è noto al direttore generale del San Gerardo Matteo Stocco: «La situazione è più o meno grave a seconda dell’affluenza. È certamente un problema da risolvere, ma non abbiamo molte possibilità alternative e di manovra. Sicuramente almeno fino a quando sarà aperto il cantiere. Quello che farò invece è di verificare il funzionamento delle sbarre di ingresso».