Brugherio, processione dai carabinieri delle vittime del ladro seriale che rubava dalle auto in sosta

Una processione di brugheresi ha sfilato dall’ingresso della stazione dei carabinieri al magazzino della caserma di via Dante. Sono le vittime del ladro seriale arrestato alla fine di aprile: ha ammesso circa 120 raid notturni a danno di auto parcheggiate. E ha rubato di tutto.
La caserma dei carabinieri di Brugherio
La caserma dei carabinieri di Brugherio Redazione online

Una processione di brugheresi ha sfilato dall’ingresso della stazione dei carabinieri al magazzino della caserma di via Dante. Ognuno arriva con la speranza di ritrovare quello che gli è stato rubato dall’auto parcheggiata sotto casa: chi un paio di occhiali griffati, chi il navigatore satellitare, chi la racchetta da tennis professionale.


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È questo l’epilogo del giallo dei furti su auto, risolto alla fine di aprile dai carabinieri con l’arresto in flagranza di un italiano di 45 anni. A casa sua i militari hanno trovato un vasto campionario di oggetti sottratti, come l’uomo ha ammesso davanti al giudice nel processo per direttissima, durante circa 120 raid notturni.

La notizia dell’arresto è circolata con l’invito alle vittime dei furti a presentarsi in caserma per l’eventuale riconoscimento dei propri averi. I brugheresi non se lo sono fatto ripetere due volte. Entro pochi giorni, lunedì scorso, erano già una cinquantina i cittadini approdati alla porta della caserma.

Oltre 40 se ne sono andati da via Dante a mani piene, altri sono arrivati alla spicciolata per tutta la settimana. Fondamentali le descrizioni che hanno permesso di consegnare oggetti rubati anche a chi non aveva fatto denuncia formale al momento del furto.
È il caso di una donna cui hanno trafugato dall’auto in sosta i pattini a rotelle della figlia. La signora non ha nascosto la grande gioia per il recupero.

Nei magazzini della caserma sono stati stoccati una ventina di navigatori, occhiali da sole in grande quantità e numerosi attrezzi sportivi, dalla racchetta da tennis ai guantoni da pugilato.

Ciò che invece non è più comparso sono gli attrezzi da lavoro come trapani e altri utensili. Si tratta degli articoli evidentemente più richiesti sul mercato nero, perché sono quelli che l’arrestato ha rubato ma che non sono stati trovati.

L’ipotesi più probabile è che sia riuscito a venderli. D’altra parte l’obiettivo era esattamente questo: rubare articoli di ogni genere, dai seggiolini per bambini agli aspiratori da auto, e poi piazzarli in qualche mercatino dell’usato. Nell’epoca del vintage, la refurtiva trovata a casa del ladro avrebbe potuto fruttare una piccola fortuna sebbene c’è il dubbio che l’uomo non avesse ancora trovato il canale giusto. A casa aveva ancora oggetti rubati nei primi mesi dell’anno.