«Le reti infrastrutturali sempre più diventano reti intelligenti». Samantha Goretti, da poche settimane presidente di Aeb, ha commentato così le linee strategiche di sviluppo del piano industriale per il prossimo quinquennio del gruppo composto da Aeb e Gelsia, che sono state presentate martedì scorso ai soci.
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La strategia
Gli obiettivi sono un consolidamento della leadership nel settore dei servizi a rete, con il potenziamento della capacità di cogliere al meglio le possibilità di espansione, ad esempio con le gare Atem; un ingresso incisivo nel settore delle attività a valore aggiunto innovativo, dalla digitalizzazione dei servizi all’integrazione della gestione dei dati, dall’efficienza energetica all’economia circolare, sulla base delle indicazioni dei mercati; il superamento dei 300mila clienti nel settore dell’energy, attraverso un potenziamento ed una diversificazione dell’offerta commerciale; il rafforzamento del ruolo di riferimento per il territorio del servizio ambientale, nuovamente grazie alle opportunità offerte dall’economia circolare; infine, la creazione di un polo aggregante delle farmacie pubbliche sul territorio.
«La piattaforma di sviluppo – ha proseguito Goretti – intende essere un volano di crescita per il territorio, capace di moltiplicare utili e di generare valore duraturo per gli abitanti della Brianza. Desideriamo innescare un circuito virtuoso in termini economici, ambientali, di innovazione, ricerca e promozione di idee e servizi digitali, connessi, smart. Il nostro contributo in questo senso è finalizzato al consolidamento di una nuova impalcatura di reti materiali ed immateriali, fatte di infrastrutture e know how, sotto il segno di una forte appartenenza alla realtà circostante».
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Gli investimenti
Il piano indica investimenti per 250 milioni di euro in cinque anni, che andranno a rafforzare i settori delle smart city e delle reti intelligenti, in ottica 4.0. In più, asset e processi aziendali saranno interessati da un incisivo piano di digitalizzazione, per ridurre i costi operativi e liberare risorse per la crescita. Inoltre, 60 milioni di euro saranno destinati ad implementare sinergie con altre utility ed aziende, in forma di fusioni o acquisizioni, mentre la quotazione in borsa è vista quale uno sbocco naturale, per reperire risorse per traguardi ambiziosi. Aeb da questo punto di vista sarà strutturata come holding per focalizzare lo sviluppo e gestire le scelte strategiche dell’intero gruppo. Ai soci nel lustro tra il 2018 ed il 2022 sarà distribuito il 50 per cento dell’utile netto.