Sono rientrate soddisfatte del risultato le tre studentesse dell’alberghiero Ballerini di Seregno che hanno partecipato nei giorni scorsi a Grado, alla settima edizione de “Le Donne nell’Arte del Flambé-Luisa Speri Challenge” che si è svolta al Grand Hotel Astoria, a cui hanno partecipato anche le professioniste del settore enogastronomico. Una giuria tutta al femminile, presieduta da Claudia Speri figlia della prima donna grande maestra della ristorazione ha valutato la tecnica e il gusto di un dessert di frutta flambé, sfumati con distillati Nonino, azienda gestita da donne da generazioni.
L’idea molto stuzzicante che ricorda un sole al tramonto
Alice Carozzi (3 A), Emma Fontana (4 A) e Giada Bellini (5 A) hanno unito sapori e ingredienti dall’idea molto stuzzicante. Sono state accolte a Grado da un tramonto spettacolare ed emozionante, così hanno denominato il loro piatto: il bottone di barbabietola con inserto all’arancia, ricorda proprio un sole che esplode nei colori di un tramonto che saluta l’inverno per accogliere la primavera.
La preparazione è valsa il quinto posto su sedici squadre
Mentre Emma Fontana si cimentava nella realizzazione del piatto alla lampada, Alice Carozzi ha raccontato l’abbinamento con un vino spumante moscato rosé e Giada Bellini ha deliscato un cefalo comune con le migliori tecniche del trancio in sala. Questa preparazione è valsa loro il quinto posto su sedici squadre di altrettante scuole italiane del settore enogastronomico. Le tre studentesse erano accompagnate dalla docente Noemi Galimberti, dal rappresentante di Amira, sezione Milano Laghi, Alessandro Conti e da Claudio Colnaghi, responsabile della delegazione di Amira.
Guadagno: “Partecipare ai concorsi serve a fare esperienza”
Giovanni Guadagno, responsabile dell’istituto alberghiero del Ballerini ha spiegato: “partecipare ai concorsi serve sempre per far effettuare esperienza agli studenti ma anche confrontarsi con altre realtà del settore. E’ un modo per incentivare la figura del cameriere che non è più quello che si crede comunemente che serve a tavola. No. La sua dell’operatore di sala è totalmente cambiata, adesso è un vero e proprio maestro dell’accoglienza. E’ un venditore, trasmette al cliente le prelibatezze del menù che offre il locale, ma al tempo stesso consigliere dal punto di vista alimentare, specie in questi ultimi anni, in cui molte persone manifestano problemi di allergia delle più varie, quindi si preoccupa anche della salute del cliente. In un recente studio è stato pubblicato che nel mondo si intende potenziare i servizi e il 30 per cento degli studenti si indirizzerà al settore dei servizi”.