«Qual è il problema? La fretta. La Regione Lombardia teme di non riuscire a spendere i 7 milioni di euro del Pnrr destinati alla bonifica dell’ex area Lombarda Petroli entro il termine ultimo del 2026, e così pensa di usare scorciatoie per accelerare i tempi». A parlare è l’avvocato Umberto Grella, curatore fallimentare della Lombarda, che ha inviato al Pirellone una lettera ufficiale per impedire l’accesso all’area ai tecnici inviati da Milano per i primi rilievi. «La richiesta di accesso all’area è pervenuta con tempi e modalità incompatibili con l’organizzazione dell’accesso – si legge nella missiva inviata a nome della dottoressa Elisabetta Brugnoni, curatore fallimentare -. Non si tratta nemmeno di un accesso veloce per visionare i luoghi, ma viene richiesta la disponibilità della proprietà per oltre dieci giorni per eseguire interventi invasivi e prove tecniche complesse».
Ex Lombarda Petroli, la lettera alla Regione del curatore fallimentare
Dunque in assenza di una accurata documentazione – per altro prevista dalla legge – che preveda per prima cosa la nomina di un responsabile del procedimento, nessuno è autorizzato ad entrare nell’area, che resta proprietà privata. Così non è stato, nonostante la lettera inviata in Regione solo a fine gennaio, e a raccontarlo è lo stesso Grella.
“Il 13 febbraio presente un mezzo nell’area”
«Lo scorso 13 febbraio ho ricevuto una telefonata da un cittadino di Villasanta che mi ha avvisato della presenza di un mezzo dentro l’area della Lombarda». Dopo alcune ricerche si è risaliti alla proprietà dell’auto, una ditta brianzola che noleggia mezzi edili. «I due uomini scesi dal mezzo hanno riferito di essere lì per un sopralluogo e che giovedì (16 febbraio, ndr) sarebbero arrivate le ruspe per avviare i lavori. Ho immediatamente inviato una nuova pec in Regione, nella quale ho diffidato alcuno dall’entrare nella proprietà della Lombarda Petroli. Non solo – continua Grella – è stato già allertato il pm. Se saranno presenti dei mezzi non autorizzati troveranno le Guardia di Finanza ad attenderli».
I curatori ex Lombarda ne fanno una questione di procedura
I curatori fallimentari ne fanno una questione di procedura. «Noi, in quanto curatori fallimentari, dobbiamo rendere conto al pm, al giudice delegato, ai creditori. Se dovesse capitare un incidente mentre qualcuno non autorizzato si trova all’interno dell’area noi ne saremmo responsabili. Tollerare un simile atteggiamento equivale all’essere conniventi. E poi è una questione di principio: la Regione Lombardia, in quanto pubblica amministrazione, dovrebbe dare l’esempio e seguire scrupolosamente le regole. Per esibire tutta la procedura secondo la legge basterebbe un mese. Da oltre un anno aspettiamo che venga nominato un responsabile del procedimento e nulla è ancora stato fatto».
Il sindaco di Villasanta: atteggiamento poco istituzionale
Un atteggiamento, quello tenuto dai dirigenti del settore Ambiente della Regione (destinatari della missiva della Brugnoni), che è parso poco istituzionale anche nei riguardi del sindaco di Villasanta, Luca Ornago, e dell’amministrazione comunale, che non è stata coinvolta né avvisata dell’imminente sopralluogo né dell’avvio di eventuali lavori.