Venerdì mattina i carabinieri della stazione di Arcore hanno organizzato un servizio di controllo per verificare le diverse segnalazioni arrivate dalla popolazione su incursioni e segni di vita all’interno dell’ex comando di polizia locale in via Casati. Il bilancio dell’intervento non ha evidenziato grosse criticità: tracce di permanenza quotidiana non sono state trovate. I militari hanno scavalcato il muretto di cinta, si sono fatti largo tra la vegetazione selvaggia e sono entrati dalla finestra. Il vetro era già rotto, la tapparella parzialmente sollevata: i segnali di incursioni, appunto, ci sono, ma la necessità era quella di verificare eventualmente le identità di soggetti che abitassero la struttura clandestinamente, azione che costituisce il primo indispensabile presidio di sicurezza sul territorio.
Una volta nell’edificio hanno ispezionato con le torce stanza per stanza. Sono state trovate altre finestre aperte, qualche vetro rotto, chiare prove di un passaggio, ma niente vestiti, materassi o alimenti che possano far pensare a un uso regolare. Il dato rassicurerà i residenti che non gradiscono l’idea né di un edificio che va in rovina a due passi da casa, tanto meno di insediamenti poco chiari.
Di certo non ha gradito la vicinanza di misteriosi occupanti la famiglia che sostiene di essere stata derubata qualche tempo fa dei vestiti stesi ad asciugare. L’edificio appartiene a un privato e da lui non sono arrivate denunce alle forze dell’ordine per violazione di proprietà privata. Questo limita l’azione a interventi minimi per tutelare la sicurezza.
Intanto la Polizia locale è stata occupata in un’analoga verifica che ha smentito incursioni abusive nel vecchio edificio che si trova sull’angolo tra via Gilera e via Foppa, dove i residenti hanno notato via vai poco consueti, segnalandoli prontamente. Si tratterebbe del legittimo proprietario che ha acquisito i locali abbandonati da anni per riqualificarli e trasformarli nella sua abitazione.