Un tavolo di confronto con tutti i comitati dei pendolari. Lo ha promesso l’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità della Regione Lombardia Claudia Terzi a margine della presentazione del mock-up del nuovo Flirt Diesel-elettrico, destinato al servizio ferroviario regionale in Lombardia, avvenuta nella giornata di martedì 1 ottobre nell’ambito della fiera internazionale EXPO Ferroviaria 2019 a Milano. «Sono assolutamente disponibile a confrontarmi con i pendolari. Da qua a breve partirà la convocazione dell’incontro con i Comitati. Il sistema è stato così concepito da Trenord in funzione dei controlli che dovranno essere fatti. Nel momento in cui dal confronto dovessero emergere che ci sono dei passaggi veramente insostenibili, ne terremo conto» ha spiegato la Terzi, fornendo il proprio punto di vista sulle difficoltà burocratiche denunciate dai pendolari “monomodali” delle tratte ferroviarie Milano-Monza-Brianza per ottenere i rimborsi rispetto alla tariffa integrata che da oggi è entrata in vigore. La convocazione dei Comitati dei pendolari avverrà «da qui a una settimana, dieci giorni», ha precisato l’assessore.«Bisogna evidenziare – ha detto Terzi – che è stato previsto il rimborso per i pendolari monomodali che utilizzano il servizio. E permetterà loro di pagare un unico servizio, pagando solo quello, nonostante sia partita per tutta la zona interessata, l’integrazione tariffaria. Per gli utenti monomodali è necessario dimostrare un minimo di prova. Abbiamo la necessità di verificare che siano e continuino ad essere monomodali».A chi le ha obiettato che la procedura per ottenere il rimborso, secondo i pendolari, è molto complicata, Terzi ha replicato: «Tutte le agevolazioni e i rimborsi sono complicati. Vi invito a guardare il percorso per una qualsiasi agevolazione fiscale e vedrete», anche se, ha poi aggiunto, «non c’è una lista infinita da documenti da presentare». E comunque, «non sono previste modifiche all’integrazione tariffaria».
Il documento dei pendolari
Proprio i pendolari avevano messo nero su bianco, con una lettera aperta diffusa sabato, il proprio malcontento per la gestione un po’ raffazzonata dell’integrazione tariffaria da parte di Trenord: «A cosa servono tutte queste certificazioni se poi viene fatta la verifica – hanno scritto i pendolari -? E se qualcuno dovesse per disgrazia, magari perché lasciato appiedato da Trenord, usare anche una sola volta l’autobus? E già, perché pochi sanno che Trenord dovrebbe garantire, da contratto, “che i viaggiatori possano utilizzare il vettore urbano senza aggravio di costi” in caso di soppressioni parziali o totali delle linee S. Cosa che, pur accadendo quotidianamente, non ci risulta sia mai avvenuta. Se a Milano devi cambiare stazione ti paghi il biglietto dell’autobus. Non da ultimo, se è possibile verificare in modo così dettagliato l’utilizzo di un titolo di viaggio, qualcuno dovrebbe rispondere invece del perché non sia possibile riconoscere il bonus sui titoli integrati. Misteri della burocrazia».
Il Pd all’attacco
«Ci sono 25mila lombardi che già oggi stanno acquistando abbonamenti che costano anche il 40% in più per avere esattamente lo stesso servizio di prima – attaccano i consiglieri Pd in Regione Gigi Ponti e Pietro Bussolati, primi firmatari di una mozione sull’argomento che sarà discussa già nel Consiglio in calendario martedì -. Avranno i rimborsi, dice la Regione, ma è addirittura una beffa. Intanto i rimborsi, introdotti per un solo anno, vengono erogati per non più di nove mensilità, a patto che l’utente non salti nemmeno un abbonamento, perché in quel caso perde il diritto per l’intero trimestre».
La storia di un caos annunciato (e furbate annesse)
Lo scorso 31 luglio la giunta regionale ha approvato una delibera con la quale poneva fine all’esistenza dei titoli di viaggio monomodali all’interno del nuovo sistema di tariffazione integrata «vanificando tra l’altro una disposizione della Legge Regionale 6/2012 che ne prevedeva l’eliminazione graduale nel corso di 5 anni successivi all’entrata in vigore dello Stibm» fanno notare i comitati pendolari. Poi la marcia indietro delle ultime settimane, con la promessa prima e l’attivazione poi di una, comunque cervellotica e bizantina, attivazione di un rimborso. La comunicazione, lato Trenord, è stata quantomeno tardiva e non efficace. In tanti si sono recati dubbiosi in biglietteria a rinnovare l’abbonamento ritrovandosi a dover saldare la stangata del nuovo biglietto integrato. «Per ora è così, poi si vedrà» hanno poco assicurato in stazione ad Arcore, ad esempio, a chi ha rinnovato l’abbonamento ferroviario da Arcore a Sesto, passato da 28 a 50 euro. E le code, nel primo giorno di nuovo sistema, alle stazioni sono state davvero lunghe.
Poi ci sono le scorciatoie all’italiana: a Seregno era prassi comune, ad esempio, attivare l’abbonamento verso Milano nella tratta fino a Camnago: invece di 78 euro, la partenza da una stazione (Camnago appunto) solitamente servita da una linea che dava diritto a un bonus per via della scarsa affidabilità, portava a spendere molto meno, circa 62 euro. Ora non è più possibile, Camnago rientra nel nuovo sistema “a corone”. E la soluzione è presto trovata: attivandolo da Carimate (Como), l’abbonamento solo treno costa 70 euro. «Cioè 7 euro in meno rispetto alla tariffa Stibm da Seregno» spiega l’astuto pendolare.
I nuovi treni
Intanto, sono stati presentati i modelli, in scala reale, dei nuovi treni che entreranno in servizio sulle linee gestite da Ferrovienord. Stadler e il Gruppo FNM hanno presentato il mock-up del nuovo Flirt Diesel-elettrico, destinato al servizio ferroviario regionale in Lombardia. Il mock-up è un modello dimostrativo accessibile, costruito nelle dimensioni originali. In questo modo i visitatori della fiera hanno l’opportunità di visitare il modello del treno a grandezza naturale. Lo scorso novembre, Stadler e FNM hanno firmato un accordo quadro per una quantità massima di 50 treni. Contestualmente alla firma dell’accordo, è stato effettuato un primo ordine di 30 Flirt. La consegna dei primi convogli è prevista per la fine del 2021. La fornitura fa seguito a quanto stabilito dal programma di acquisto di nuovi treni, approvato e finanziato con 1,6 miliardi di euro da Regione Lombardia. I nuovi treni sono stati sviluppati con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Il treno è alimentato da un PowerPack nel quale sono alloggiati due motori diesel a basse emissioni di ultima generazione e quattro batterie. Rispetto alla flotta attuale, il consumo di carburante si riduce del 30%, il che corrisponde a un risparmio stimato di 3 milioni di euro all’anno. Anche le emissioni di C22 diminuiranno di 12.400 tonnellate all’anno, pari alle emissioni di 8.600 automobili. I treni a tre carrozze sono lunghi 66,8 metri e offrono spazio per 328 passeggeri, 168 dei quali con posto a sedere. La velocità massima è pari a 140 chilometri all’ora. Oltre a toilette, illuminazione a Led e Wi-Fi, i veicoli sono dotati di prese da 220 volt, porte Usb e sistema di informazioni per i passeggeri. Un sistema di spie luminose segnala ai passeggeri l’apertura e la chiusura delle porte. I treni sono inoltre dotati di aree per il deposito di biciclette e bagagli.
«I treni ibridi – ha spiegato l’assessore Terzi – percorreranno le tratte non elettrificate. Sono mezzi molto moderni, confortevoli e curati nei dettagli: dagli spazi per le biciclette e i passeggini, fino alla distanza tra i sedili. Viene anche agevolata l’accessibilità per le persone a mobilità ridotta, attraverso gradini scorrevoli che compensano la distanza tra le porte e la piattaforma».