L’ordinanza che norma il funzionamento del Tred installato sui semafori tra le vie Cesana e Villa, Gerardo dei Tintori e Locatelli è stata firmata il 16 luglio benché le telecamere che fotografano i veicoli che passano con il rosso siano state attivate nell’estate del 2017. La conferma è arrivata nei giorni scorsi con la risposta inviata dal capo settore della Polizia locale a Diego Colombo di Biassono Civica che alcune settimane fa in consiglio comunale ha ventilato il rischio che il ritardo nell’adozione del provvedimento possa spingere a presentare una pioggia di ricorsi chi ha ricevuto una delle 1.600 multe elevate prima dell’adozione del provvedimento: le contestazioni, ha aggiunto, potrebbero essere incoraggiate dalla stessa ordinanza che fa riferimento a un’altra precedente che, però, non esiste. Il rimando, precisa infatti il responsabile del settore a Colombo nella risposta, è dovuto a «un mero refuso, sfuggito durante la stesura» del testo. Provvedimenti simili, spiega, non sono mai stati adottati a Biassono in quanto in precedenza non sono installate apparecchiature del genere. Ora l’ufficio, prosegue il responsabile, «valuterà l’eventuale emissione di ulteriore ordinanza aggiuntiva e correttiva al fine di normare al meglio, nell’interesse dell’intera cittadinanza l’esistenza degli impianti semaforici di tutto il Comune».
La spiegazione non chiarisce, però, i dubbi sollevati dalla lista civica di minoranza: «In municipio – commenta Colombo – hanno perso due settimane a cercare un documento che non esiste. Non so se sia necessario per attivare un dispositivo simile, ma credo che il rischio che centinaia di automobilisti facciano ricorso e vincano è elevato, soprattutto dopo la pubblicazione del provvedimento di luglio che rinvia a uno precedente che non c’è. L’amministrazione potrebbe essere costretta a restituire diverse decine di migliaia di euro».
Il pericolo, secondo la giunta, è lontano: poche settimane fa il vicesindaco Alessio Anghileri ha precisato che tutti coloro che hanno contestato le contravvenzioni prese nell’ultimo anno dopo essere passati con il rosso hanno perso. Hanno, quindi, dovuto pagare nonostante l’assenza di cartelli che avvertano della presenza del Tred: sia i segnali che l’ordinanza, in realtà, non sono imposti per legge in quanto prevale su tutto il Codice della strada che impone di arrestarsi quando il semaforo è rosso. Molte giunte, però, proprio per limitare il numero dei ricorsi preferiscono posizionare indicazioni ben visibili che annunciano il funzionamento di telecamere e dispositivi in grado di sanzionare chi non rispetta norme e divieti. È questa la strada imboccata dalle Polizie locali in parecchi comuni vicini, tra cui Monza e Vedano.