A meno di un anno dalla pubblicazione sul profilo Facebook di una sua fotografia con indosso un’uniforme delle SS (era il 6 gennaio del 2017) e dopo essere stato degradato ad agente semplice, Giorgio Piacentini è stato in questi giorni reintegrato nelle sue mansioni di comando della polizia locale di Biassono. Una decisione che non ha mancato di suscitare polemiche e proteste, a cui ha dato voce la sezione biassonese dell’Anpi.
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«Noi non siamo assolutamente favorevoli al reintegro del signor Piacentini – ha spiegato Antonella Tremolada, presidente dell’Anpi – Non può più ricoprire quel ruolo dal momento che è venuta a mancare la fiducia nel suo operato. Non condividiamo la scelta dell’amministrazione di reintegrare Piacentini nel ruolo di comando. Quello che ha fatto non può essere considerato una bravata. Ha offeso i biassonesi e la memoria dei deportati. La fotografia con indosso la divisa nazista ha generato sentimenti di sdegno e causato un clima di generale pubblica mancanza di fiducia nei suoi confronti».
Diversa l’opinione dell’amministrazione e del borgomastro Luciano Casiraghi, che minimizza l’accaduto. «Dopo un anno di “purgatorio” è giusto reintegrare Piacentini nel suo ruolo di comando. Si è sempre comportato bene in questi mesi e non ha mai smesso di chiedere scusa per quella fotografia. Inoltre ha deciso di non fare ricorso contro il Comune dopo essere stato ridimensionato, e in questi mesi ha sempre lavorato correttamente. Ho interpellato il comandante Girelli in merito e anche lui ha espresso parere favorevole al suo reintegro nelle funzioni di comando».
E così Giorgio Piacentini, che fa parte di un’associazione di rievocazioni storiche che ne aveva difeso “la buona fede”, tornerà ad essere il comandante della Polizia locale di Biassono a partire dal 1° gennaio, mentre Mario Roberto Girelli, chiamato in questi mesi a ricoprire part time il ruolo di comando, finirà il suo incarico ufficialmente domenica.
«Di fatto Piacentini ha continuato a svolgere mansioni di comando anche in questi mesi, in stretta collaborazione con Girelli che poteva essere presente a Biassono solo due giorni alla settimana – continua il sindaco – Indossare la divisa nazista, farsi una fotografia e pubblicarla su Facebook è stata una goliardata che la politica ha voluto cavalcare».