Sono in tanti, oggi, a pensare che quella di Cristian Donzello, 16 anni, sia stata una morte annunciata. Tanti i biassonesi che già domenica 12 marzo, a poche ore dal frontale con la Volkswagen Polo, e prima ancora di conoscere il drammatico epilogo dell’incidente costato la vita al giovanissimo studente monzese, si sono scagliati contro la mancanza di controlli e di sicurezza.
Biassono dopo la morte del sedicenne: segnalazioni e polizia locale
«Si poteva evitare tutto ciò che è successo oggi a Biassono in via Friuli», spiega un cittadino che punta il dito contro le forze dell’ordine che lui stesso avrebbe allertato già nel pomeriggio di sabato 11 marzo, ventiquattro ore prima dello schianto, senza però ottenere nulla.
«Se qualcuno fosse intervenuto subito non sarebbe successo. Non è possibile che la Polizia locale (che l’uomo dice di aver chiamato per segnalare un raduno di centinaia di ragazzini proprio in via Friuli già nel pomeriggio di sabato 11 marzo, ndr) non abbia mai saputo nulla. Tra il pubblico ho notato anche diversi adulti, non solo ragazzini, e questa è la cosa più assurda».
Una segnalazione che il comando della Polizia locale di Biassono non ha sottovalutato, come ha subito spiegato il comandante, Francesco Farina: «Dopo la chiamata di sabato pomeriggio gli agenti sono intervenuti in via Friuli. Abbiamo trovato una cinquantina di ragazzi e a due di loro è stata fatta la multa perché viaggiavano in due sul motorino. Non potevamo fare di più. Non era assolutamente in corso una gara clandestina».
Biassono dopo la morte del sedicenne: segnalazioni dei residenti nei mesi scorsi
Il fenomeno dei raduni non autorizzati di motorini e moto da cross, spesso truccati – ammette il comandante Farina – è conosciuto, soprattutto nella zona industriale del paese: «Ma quello di domenica 12 marzo è stato il primo incidente segnalato in quella via».
Anche nei mesi scorsi sono state diverse le segnalazioni da parte dei cittadini, infastiditi soprattutto del frastuono dei motori durante questi incontri.
«Tutti sanno che in zona industriale la domenica pomeriggio ci sono decine di ragazzini che impennano con la loro moto, ma nessuno è riuscito a fermare questa brutta abitudine – continua un’altra biassonese nelle decine e decine di commenti che hanno accompagnato la morte di Cristian Donzello sui social – Adesso che un ragazzo è morto spero si metterà fine a questo gioco pericoloso».
La rabbia di Biassono dopo la morte del sedicenne: sul luogo dell’incidente anche il sindaco
Ad accorrere sul luogo dell’incidente, domenica pomeriggio, anche il sindaco di Biassono, Luciano Casiraghi.
«Ho visto tanti ragazzini, molte facce non le ho riconosciute, probabilmente si tratta di ragazzi che vengono da altri paesi, e che si ritrovano qui a Biassono. Sono addolorato per quello che è accaduto, ma mi auguro che questa morte possa servire ai ragazzi a comprendere il valore della vita».
E poi: “Rivolgo il mio appello ai genitori, di parlare con i propri figli, di stare loro vicino, di seguirli. Le istituzioni ci sono e ci saranno sempre, sono presenti e vigilano sul territorio, ma il ruolo della famiglia per i ragazzi è fondamentale. Il rispetto di sé e degli altri è alla base del vivere civile“.
Biassono: le iniziative della polizia locale per i più giovani
La Polizia locale di Biassono aveva già programmato, per la fine del mese, alcuni incontri di educazione stradale e rispetto delle regole del codice della strada con i bambini delle prime classi della primaria, e altri eventi dedicati agli studenti delle medie.