Dal consiglio comunale unito e compatto, una mano tesa verso gli anziani besanesi (in foto d’archivio una festa in Villa Filippini). Quelli, in particolare, che per scelta o per necessità, devono abbandonare le loro abitazioni, lasciando i ricordi nei cassetti, per andare a vivere in una casa di riposo. Il testo della mozione è stato portato in aula, all’ultimo consiglio comunale, dai tre capigruppo di maggioranza: Ettore Ferrari (Partito democratico), Francesco Impaziente (Con Sergio Cazzaniga sindaco) e Mario Vergani (Insieme per Besana).
Impaziente lo ha spiegato ai colleghi: «Attualmente la casa lasciata libera da persone anziane che si trasferiscono in casa di riposo è soggetta a tassazione come una qualsiasi altra abitazione principale (Tasi: aliquota al 2,50 ‰) e su di essa, al momento del trasferimento, viene applicata l’Imu con aliquota pari a quella degli altri immobili (8,60 ‰). Un automatismo che determina un sensibile aumento della tassazione. La nostra proposta è quella di andare incontro a queste persone, applicando uno sconto, come se mantenessero la residenza nella propria abitazione di sempre. Gli strumenti che ci permetteranno di raggiungere l’obiettivo saranno approfonditi in commissione Bilancio».
«Ovviamente se la casa lasciata libera dovesse venire affittata, sarà considerata una seconda casa a tutti gli effetti. Se invece, come purtroppo capita, rimarrà vuota, in quel caso, e solo in quel caso, vorremmo che l’abitazione fosse considerata ancora come prima casa», ha sottolineato il sindaco Sergio Cazzaniga. «Terremo conto del reddito complessivo», ha aggiunto l’assessore al Bilancio, Giuliano Villa, dando da intendere che non tutti anziani potranno beneficiare del provvedimento.
L’idea è piaciuta anche ai consiglieri di minoranza. Anche a quelli della Lega Nord, che tramite il capogruppo Emanuele Pozzoli ha avanzato una proposta: «La commissione potrebbe studiare un meccanismo simile da applicare ai laboratori rimasti vuoti a causa della chiusura dell’attività. Ci sono tante famiglie che hanno casa e bottega insieme, e che vivono il problema della tassazione: si potrebbe applicare il 7,60 ‰ anziché l’8,60, ad esempio».
Il sindaco Cazzaniga ha rimandato ogni decisione: «Appena ci saranno comunicate le decisioni dello Stato che ci permetteranno di iniziare a ragionare sul bilancio – ha detto – convocheremo delle commissioni per prendere atto delle novità. In quelle sedute raccoglieremo tutte le idee per migliorare la situazione. Opereremo di sicuro in base al criterio della gradualità e dell’equità della tassazione».
a. br.