Se i quattro zampe della Maggiolina potessero parlare (perché a modo loro, abbaiando, si fanno comunque capire) direbbero “grazie” tutti insieme. E’ per loro che è nata da poco la onlus “Gli amici della Maggiolina e Mio”, un’associazione che ha sede a Calò, in via Giacomo Leopardi 41, proprio dove c’è il centro cinofilo di Silvia Sonino, che lo scorso anno aveva lanciato un accorato appello per scongiurare la paventata chiusura della struttura. La onlus affiancherà La Maggiolina nella sua opera di protezionismo iniziata nel lontano 2003.
Cagnolino maltrattato
E’ dedicata a Mio, piccolo meticcio arrivato al centro di via Leopardi il 12 maggio 2007 da un canile lager del centro Italia. Il cagnolino era in gravissime condizioni fisiche, quasi al limite della sopravvivenza. I volontari della Maggiolina lo battezzarono con questo nome perché mangiava solo i formaggini di una nota marca. Affidato alle loro cure, in poco più di trenta giorni Mio raggiunse il suo peso forma e ritornò in salute, anche se il suo corpicino continuò a portare i segni indelebili delle brutalità subite. «Mio ha vissuto felice con noi – racconta Patrizia Giorgetti, una delle volontarie – per ben altri cinque anni, anni durante i quali ha avuto affetto, amore, cure e, soprattutto, dignità».
Opera di protezione
«Abbiamo costituito l’associazione – continua Giorgetti – affinché l’opera di protezionismo iniziata tanti anni fa possa continuare, ora e nel futuro. Grazie alla collaborazione con diverse associazioni di protezionismo di tutta Italia, e attraverso le denunce fatte a suo tempo, siamo riusciti a salvare decine e decine di cani e gatti da morte certa: animali anziani, ammalati, privati della loro dignità e rinchiusi in strutture lager, cuccioli partoriti in strada e lasciati al loro destino (quasi sempre drammatico), casi sociali, casi di privati impossibilitati a continuare a prendersi cura dei loro animali. Purtroppo, per poter continuare in tutto questo, il sacrificio economico è elevato. Attraverso la neonata associazione possiamo finalmente organizzare iniziative, ricevere il 5×1000 e donazioni, per poter continuare questa dura battaglia per i nostri amici».