Tanta paura a Bernareggio nella giornata di lunedì a causa di una fuga di gas in via Dante. A causa di un tratto di conduttura non segnalata, gli operai al lavoro sulla strada per ripristinare la solidità del terreno a seguito del cedimento di più di un anno fa per un occhio pollino, hanno accidentalmente forato la tubatura attorno alle 16.30 del pomeriggio. Subito si è sparso nell’aria un forte odore di gas avvertito da molti cittadini.
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Nel giro di poco tempo sono arrivati i soccorsi, un paio di ambulanze e i vigili del fuoco di Vimercate e i carabinieri della stazione cittadina. Fortunatamente l’intervento dei mezzi di soccorso non è stato necessario in quanto nessuno dei residenti o degli operai ha riportato affaticamenti o giramenti di testa causati dal gas. La situazione è poi tornata alla normalità attorno alle 21 quando gli operai hanno isolato il tratto di tubazione danneggiato, creando un nuovo condotto.
Nonostante l’intoppo, i lavori su via Dante proseguono spediti. Nella giornata di giovedì 12 ottobre è atteso l’inizio dell’intervento sulla rete fognaria da parte di Brianzacque. Il cantiere dovrebbe durare circa una ventina di giorni, occupando anche parte del tratto di strada non interessata dal cedimento. Il sindaco Andrea Esposito ha però assicurato che non ci saranno problemi di accesso alle abitazioni per i cittadini residenti.
«L’accesso verrà garantito sfruttando il parcheggio del supermercato – spiega il primo cittadino – Queste opere sono necessarie per riuscire ad impermeabilizzare la rete fognaria. Prima infatti che vengano iniettate le resine necessarie al consolidamento della terreno, bisogna isolare con una sorta di “calza” le tubature per evitare che le resine penetrino al loro interno».
Il costo dell’intervento sarà di circa 300mila euro e sarà totalmente a carico di Brianzacque. Successivamente poi gli operai passeranno al consolidamento del terreno vero e proprio e, una volta verificata la stabilità, l’opera verrà completata definitivamente con la stesura del nuovo strato di asfalto.
Rimane invece ancora aperta e delicata la situazione delle nove famiglie sfollate che a distanza di più di un anno non hanno ancora potuto far ritorno nella propria abitazione danneggiata dall’occhio pollino. Novità sui tempi di recupero saranno attese una volta concluso il procedimento giudiziario in corso tra le famiglie e gli enti territoriali (Comune e Provincia) coinvolti nella vicenda.