Oltre due milioni di ‘buco’, una ventina di vittime, tra cui due magistrati, e il marito di uno di questi. Conclusi accertamenti e indagine su Alfredo Brambilla, 66 anni, ex sindaco di Bellusco per quasi tutti gli anni ottanta, indagato di truffa aggravata dalla procura di Brescia (competente per i reati che coinvolgono giudici del distretto di corte d’appello di Milano) in relazione alla sua carriera di assicuratore e titolare di un’agenzia che lavorava per conto di molte compagnie.
Ora si va verso la richiesta di rinvio a giudizio, anche se parte dei reati sembrano destinati alla prescrizione. Il bilancio delle presunte truffe (sempre che non vengano depositate altre querele) si attesta su una cifra superiore ai due milioni di euro (circa due milioni e 200mila) che l’uomo avrebbe sottratto incassando i premi delle polizze dei vari clienti, senza però dare seguito concreto al rinnovo dei contratti. Il fascicolo, aperto a Monza, è stato dunque trasferito a Brescia per competenza, risultando due giudici tra le vittime. La vicenda era emersa a giugno, anche se l’inchiesta era partita un anno prima circa.
I presunti raggiri sarebbero avvenuti in relazione al versamento dei premi delle polizze vita. Tra i primi a rivalersi contro Brambilla, c’è un pensionato di Bellusco, 83 anni, assieme al genero di 52, entrambi assistiti dall’avvocato Fabrizio Ventimiglia. I due brianzoli, ancora si chiedono come sia potuto succedere, e se sia possibile che nessuno, nelle varie compagnie assicurative coinvolte, non si sia mai accorto delle anomalie. “Si è presentato come persona affidabile e leale”, raccontano. E spiegano in denuncia il presunto “metodo Brambilla”. Una volta all’anno, l’ex sindaco socialista “mostrava un piano aggiornato, illustrando le varie polizze”. Avrebbe fatto arrivare periodicamente diverse comunicazioni su carta intestata delle assicurazioni, ma sarebbero stati “pagamenti esca”, fatti probabilmente dallo stesso indagato di tasca propria “per non essere scoperto”.
Quando però alcune pratiche del cliente sono state date in gestione ad un’altra agenzia, è arrivata la mazzata. È a quel punto che il pensionato di Bellusco ha scoperto che, a suo nome, risultavano accese “due polizze di importo molto inferiore” (che in realtà non aveva mai sottoscritto), le quali risultavano “registrate sotto il domicilio di Brambilla”. Il danno lamentato in questo caso è di oltre 150 mila euro: “I risparmi di una vita di un onesto pensionato”.