Ancora droga, ancora a San Rocco di Monza. Se qualche settimana fa la base dello spaccio era stata individuata in un appartamento del quartiere popolare, martedì 29 giugno ne è stata smantellata un’altra, dai carabinieri, in una macelleria islamica. I militari del Comando Provinciale di Milano, nelle Province di Milano, Monza e Pavia, hanno dato esecuzione ad un ordine di custodia cautelare, emesso dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Monza, nei confronti di 12 indagati (8 marocchini, 3 italiani ed un venezuelano di età compresa tra i 24 ed i 64 anni), ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.
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Le indagini sono state avviate dalla Stazione Carabinieri di Sesto San Giovanni nel mese di ottobre 2019 insieme ai militari della Sezione Operativa della Compagnia, a seguito di varie segnalazioni di famiglie disperate e preoccupate per la diffusione di cocaina tra i propri figli. I militari hanno documentato l’esistenza di un gruppo criminale – con al vertice tre componenti di una medesima famiglia, facenti capo al gestore di una macelleria etnica di Monza – che, operando servendosi di altre 4 persone, era dedito alla fornitura di quantitativi considerevoli di cocaina. Sono state tratte in arresto in flagranza di reato cinque persone per i reati di detenzione di armi da fuoco clandestina e spaccio di sostanze stupefacenti, che avveniva avvalendosi di gergo ad hoc per identificare i quantitativi richiesti (“uno schiaffo”, “un pugno”, “una sberla”).
Nel giro di pochi mesi sono stati identificati i responsabili di circa 150 episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti nei comuni di Monza, Sesto San Giovanni e Milano ed è stata appunto rintracciata la base operativa, all’interno di una macelleria etnica nel comune di Monza, luogo in cui i principali indagati trasportavano lo stupefacente all’atto della consegna all’acquirente, che la riceveva dopo trattative svolte nell’esercizio commerciale e non prima che il responsabile avesse compiuto, a bordo di monopattino, un giro di controllo dell’isolato per verificare che non ci fossero forze dell’ordine (“che non piovesse” in gergo criptato).
Lo stupefacente era stato occultato in un garage di Concorezzo mentre dalla base di Monza venivano approvvigionati gli spacciatori nei comuni di Sesto San Giovanni e Milano, fornendo profitti settimanali rilevanti ai quattro attori principali. Sequestrati circa tre chili di cocaina una pistola con matricola abrasa.
Dieci, dei dodici destinatari di provvedimento, sono stati rintracciati e sottoposti alla misura cautelare, in quanto i restanti due sono stati individuati fuori territorio nazionale. Durante le operazioni, che hanno visto coinvolte anche le unità cinofile del Gruppo Carabinieri di Orio al Serio, è stato tratto in arresto in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio un italiano di Monza, classe 1971, colpito da ordinanza, che, esito perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di circa 50 grammi di cocaina.