È caotica la situazione delle mense e della pulizia delle scuole pubbliche e dell’asilo Porro a Barlassina. Il servizio non è mai stato interrotto, anche se si sono verificate delle criticità, ma i pagamenti sì. Sia nei confronti dei dipendenti dell’azienda che gestisce il servizio, quanto meno dal mese di maggio sino a metà settembre, quando ancora risultavano tutti assunti dalla vecchia Giemme, sia da parte del comune e della Fondazione Porro nei confronti dell’attuale gestore Gle Ristorazione.
Barlassina: caos pagamenti alla mensa di scuole e asilo, passo indietro
Qui bisogna fare un piccolo passo indietro: nel mese di maggio la Giemme è andata in fallimento e dal 19 settembre è subentrata con affitto del ramo d’azienda la Gle Ristorazione. Con la messa in liquidazione della Giemme i lavoratori, che non percepivano lo stipendio da maggio, potrebbero recuperare parte degli emolumenti in quanto creditori privilegiati.
Nelle ultime ore Fondazione Porro ha formalmente rescisso il contratto di fornitura pasti e pulizie a partire dal primo dicembre: «A seguito delle difficoltà inerenti alla situazione retributiva del personale – precisa la presidentessa Annamaria Frontini –Abbiamo sempre cercato di risolvere tutte le problematiche e non eravamo a conoscenza della situazione fino a che i dipendenti non hanno rivelato quanto stava accadendo».
L’appalto con il comune per la mensa scolastica invece terminerà il 22 dicembre. Era attivo dal 2015, con formula 3+3 anni, e rinnovato causa covid per un altro anno. Attualmente è in corso la gara alla Cuc di Monza per nuovo affidamento.
Barlassina: caos pagamenti alla mensa di scuole e asilo, tutte le posizioni
«Lavoriamo su questo, ma nello stesso tempo anche affinché il servizio prosegua con qualità e quantità sino alla scadenza della proroga visto che nelle ultime settimane sono sorte delle criticità», precisa l’assessore all’Istruzione Stefania Terraneo. L’amministratrice di Gle, Giulia Barbero, spiega: «Comune e Fondazione Porro non hanno saldato le fatture di settembre e ottobre, mentre noi abbiamo coperto gli stipendi, in ritardo, è vero, ma l’abbiamo fatto, per una ventina di persone. E intendiamo saldare anche quelli di ottobre, come prassi entro la fine del mese successivo. Il servizio è continuato ad un prezzo di 4 euro a pasto – a livello concorrenziale è tra i più bassi in assoluto -, per circa 600 pasti al giorno prodotti al centro cottura di Gessate e mai mancati, un fatturato complessivo stimabile in 75mila euro non ancora incassati. Anche in mezzo alle difficoltà, visto che molti dipendenti sono andati in malattia, credo anche sobillati dalla Fondazione. Lavoriamo in Piemonte, Liguria e Lombardia e mai abbiamo vissuto una situazione del genere».
Dal comune precisa l’assessore Terraneo: «I pagamenti sono stati sospesi per la clausola di salvaguardia in attesa di capire il trattamento riservato ai dipendenti». Tutto questo nella speranza che il bando di gara per la nuova gestione della mensa venga affidato entro la ripresa delle lezioni a gennaio.