«Tu non sai chi sono io… sono l’ndranghetista di Agrate Brianza, il nipote di quello che ha fatto la rapina… state attenti, questa storia non finirà qui». Sbruffone? Piccolo delinquente? Al momento si sa soltanto che ha 14 anni e che effettivamente vive con la famiglia ad Agrate. Insieme ad altri tre amici, tutti 16enni, due di Cologno Monzese e un altro di Desio, è finito al comando di via Marsala, denunciato a piede libero e riconsegnato a mamma e papà. A differenza degli altri, accusati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e dichiarazione di false identità, nel suo caso si è aggiunta anche quella di minacce.
Il branco si è messo in moto (e in mostra) già venerdì mattina. Probabilmente i quattro hanno bigiato la scuola. Oppure non ci vanno affatto. Fatto sta che agli agenti sono arrivate varie segnalazioni dei quattro che attorno al Duomo e poi in via Italia lanciavano urla disumane e poi spintonavano e strattonavano i passanti.
Il primo a intervenire è stato un agente addetto alla viabilità. Ha fermato due ragazzi e tentato di identificarli. Ma all’improvviso è stato attorniato anche dagli altri due. Aggredito, è finito a terra e ne avrà per 7 giorni. Ciò nonostante è riuscito a contattare via radio i colleghi. A quel punto i quattro, vista la mal parata, sono fuggiti in direzione della stazione ferroviaria, probabilmente per tornare a casa. Al binario 1 sono stati raggiunti da altri due agenti, a loro volta aggrediti, e poi da altri tre che li hanno bloccati e accompagnati al Comando.
È proprio in via Marsala che il più giovane dei quattro, l’agratese, strafottente, ha attaccato con le minacce all’indirizzo dei pubblici ufficiali presenti. Tutti e quattro, oltre alla denuncia, sono stato segnalati al tribunale dei minorenni di Milano e ai servizi sociali.