Assolti dal Tribunale di Monza con formula piena: sono un padre e una madre della Brianza accusati sei anni fa di violenza sessuale e maltrattamenti sui due figli, un maschio e una femmina affetti da una grave patologia, quando avevano 8 e 2 anni. A far partire le indagini, la denuncia degli operatori di una comunità per minori della provincia di Varese.
VAI ALL’EDICOLA DIGITALE La vicenda sul Cittadino Ed. Vimecatese di sabato 11 gennaio 2020
Le accuse nei loro confronti prevedevano un campionario di orrori. Abusi, violenze, persino riti satanici. Dopo sei anni di calvario le accuse mosse nei confronti della coppia residente in provincia di Monza sono franate. Una famiglia già provata da grandi problemi che affliggono sin dalla nascita i due figli – una sindrome che prevede una serie di malformazioni congenite e gravi ritardi cognitivi e dell’apprendimento – problemi economici e la necessità di chiedere aiuto ai servizi sociali. Fino all’affidamento dei minori a una comunità della provincia di Varese da cui viene trasmessa una relazione che descrive una realtà piena di abusi e maltrattamenti. Anche per un equivoco nato da un racconto di una bambina, relativo (si scoprirà più tardi) a una sagra patronale di un paese siciliano in un cui bimbi in fasce vengono innalzati nudi al cielo come omaggio simbolico a San Paolo. Sei anni dopo le accuse sono cadute. Accusati anche la nonna (nel frattempo deceduta) e uno zio, la cui posizione è stata stralciata per competenza territoriale.