Ad una cinquantina di giorni dall’inaugurazione di Expo 2015 si stanno delineando gli scenari del trasporto pubblico legati all’importante evento che dal 1 maggio per sei mesi richiamerà a Milano e dintorni numerosi visitatori, in buona parte dall’estero via aereo e quindi sprovvisti di mezzo proprio. Sarebbe logica conseguenza quindi un potenziamento del trasporto pubblico, fondamentale sia per raggiungere la stazione di Rho-Fiera, punto di approdo privilegiato per Expo che per arrivare ai luoghi di pernottamento ma anche di turismo, ricaduta economica sempre ritenuta fondamentale per il territorio italiano e soprattutto lombardo.
Purtroppo il condizionale ci sta tutto perchè nel trasporto pubblico locale ci sono luci ed ombre.
È certamente positivo che la Regione abbia previsto un potenziamento ferroviario per Expo (anche se Comitati pendolari ed utenti temono un parallelo taglio di corse se non di intere linee ferroviarie non direttamente coinvolte in Expo) mentre contestualmente si dovrebbe delineare un potenziamento delle linee urbane milanesi, di cui si sta ancora discutendo per coprirne i costi. Si tratterebbe, ad esempio, di più corse sulle metropolitane, in particolare nelle ore notturne, come peraltro avevano fatto a Berlino per i mondiali di calcio del 2006 con le S-bahn attive tutte le notti dei fine settimana, un provvedimento che poi ha avuto un tale successo che è rimasto ancor oggi.
Le ombre invece arrivano dal lato delle autolinee dove la decisione del Comune di Milano di non ritoccare di qualche punto percentuale le tariffe SITAM – come invece ha fatto la Regione con le tariffe dei treni – ha comportato alle Province, titolari del trasporto su gomma e peraltro alle prese con grossi problemi di bilancio legate ad un riordino di competenze e funzioni di questi Enti, la dolorosa necessità di tagliare il servizio per rientrare dei minori stanziamenti che lo Stato, con la legge di stabilità, ha previsto per le Regioni, ricadendo poi su tutto il settore del trasporto pubblico. La linea guida è stata quella di intervenire sui servizi serali e festivi, evitando di ridurre i servizi per pendolari e studenti.
E così dall’1 marzo scorso sono stati ridotti linee ed orari per le reti di Airpullman ed Autoguidovie, che coprono la zona ovest e centrale della provincia, sopprimendo sia corse che intere linee di bus. Ad esempio la z161
Saronno-Cogliate non esiste più nei festivi mentre la linea z221, sempre nei festivi, si ferma a Carate Brianza e non raggiunge più Verano, Giussano e Mariano Comense.
Ora il quadro dei tagli si completa da lunedi 16 marzo con le modifiche sulle linee di NET, Nord Est Trasporti, per la zona del vimercatese dove nei festivi spariranno le linee z314
Monza-Agrate-Gessate M2 e z320 Arcore-Vimercate mentre tutti i giorni della settimana l’importante linea z321 vedrà due coppie di corse in meno (da Trezzo alle 20.30 ed alle 24 così come da Monza alle 21.30 ed all’una di notte, ultima rimasta del passato orario che ancora risaliva ai tempi della gestione Atm) e nei giorni festivi non saranno più serviti Ornago, Roncello e Cornate d’Adda, avendo eliminato le corse che ogni due ore li collegavano all’autostazione di Vimercate in coincidenza con la linea z321 Monza-Trezzo. Infine per la rete urbana di Monza non sono previsti, al momento, tagli ma ci sono le proteste degli albergatori cittadini in merito al servizio festivo delle linee NET che dall’1 gennaio scorso è stato decisamente ridimensionato a due linee circolari al posto delle cinque consuete linee feriali z201 – z202 – z204 – z206 e z208.