Li seguivano da tempo. Erano facce già in viste in città, in particolare in zone di spaccio nelle aree boschive al confine con Lentate sul Seveso. In settimana è stato il momento di entrare in azione e il risultato è il sequestro di: 146 dosi di cocaina ancora da tagliare, per un peso totale di 120 grammi, 15mila euro in contanti e un bilancino di precisione.
La firma è dei carabinieri della compagnia di Seregno e in particolare della stazione di Meda autori dell’arresto due marocchini già noti alle forze dell’ordine. Li hanno bloccati al quartiere San Fedele a Camnago di Lentate sul Seveso. Il sospetto è che la roba fosse pronta per la consegna e molto probabilmente prima sarebbe stata occultata nei boschi delle Groane, o in zona Parco della Brughiera, poi sarebbe stata oggetto di vendita da parte di piccoli spacciatori al dettaglio. Erano settimane che i militari erano sulle tracce del trentasettenne e del trentaseienne, i due complici che si sarebbero affacciati al mondo della microcriminalità brianzola solo da qualche mese.
Gli uomini dell’Arma hanno ripercorso il tragitto della droga. Individuate le centrali di spaccio tra Meda, Lentate e Seveso si sino concentrati sul dove arrivasse il grosso della merce. Scoperti gli autori, sono andati a caccia del loro nascondiglio. Domiciliati a Lentate, i militari di Meda si sono spostati al quartiere San Fedele di Camnago, una tranquilla località residenziale al confine con Barlassina. Qui hanno incrociato i due complici. Al momento del blitz la droga era in bella vista. Secondo gli inquirenti stavano per trasportarla nei luoghi dello smercio. Ingente il quantitativo di materiale sequestrato. Sono state trovate 146 dosi. Si tratta di cocaina purissima, ancora da suddividere. Il valore commerciale del materiale si aggira attorno ai 30mila euro per un peso di 120 grammi.
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Nella casa-magazzino sono stati anche sequestrati 15mila euro in contanti, secondo gli investigatori sono provento di spaccio di precedenti operazioni di smercio. Dal nascondiglio sono stati rimossi anche un bilancino di precisione, per suddividere le dosi, e il materiale per il confezionamento. Il duplice fermo s’inquadra come uno stop importante alle fonti di rifornimento de piccoli spacciatori. I due marocchini avrebbero un ruolo di rilievo. L’operazione è una risposta concreta dell’Arma al purtroppo sempre crescente fenomeno di spaccio nelle aree boschive tra Groane e Parco Brughiera.