Altre saracinesche abbassate ad Arcore in via Umberto I. La scorsa settimana ha cessato l’attività il negozio di ortofrutta e specialità siciliane gestito dalla famiglia Romeo, approdata ad Arcore qualche anno fa, dopo una prima esperienza a Vimercate. Qualche mese prima a dire addio all’attività erano i titolari del negozio di abbigliamento per bambini ereditato solo un paio di anni prima da una storica attività.
E così aumenta il numero di sguardi ciechi che si affacciano sulla stradina che dovrebbe essere un po’ il cuore della città, a due passi da villa Borromeo e dalla chiesa. Una decina di locali ormai sono vuoti e chiusi anche da anni. Nella migliore delle ipotesi sfoggiano serrande abbassate, talvolta anche scalcinate e impolverate, con vetri crepati e arrangiamenti disordinati.
Le motivazioni personali dei commercianti che hanno gettato la spugna nell’ultimo decennio sono le più svariate: la cartolaia ha raggiunto i limiti della pensione, il negozio di accessori e abbigliamento a inizio via si è trasferito altrove, la titolare della bottega di abbigliamento per bambini ha trovato un posto di lavoro fisso (miraggio delle nuove generazioni). Rosario Romeo, commerciante pieno di entusiasmo e disposto anche a orari elastici, lamentava da tempo la durezza del frangente economico e le difficoltà del commercio di vicinato.
«La fatica è tanta, gli orari difficili quando si hanno famiglia e bambini piccoli – dichiarava di recente a il Cittadino – sono sacrifici che fai se il gioco vale la candela. Invece il passaggio è poco e competere con la grande distribuzione è molto difficile. Se l’offerta vantaggiosa viene dal negozio di paese, la gente tende a non fidarsi e quindi anche con le promozioni si cambia poco».
Anche la deteriorabilità del prodotto ha una parte, ma il fattore negativo più rilevante è proprio quello dello scarso passaggio di gente.
«D’altra parte perchè i cittadini dovrebbero passare di qui? – spiegano dal bar-tabacchi – La via è obiettivamente brutta e anche le saracinesche abbassate dovrebbero essere tenute in modo più decoroso. Su questo il Comune potrebbe sollecitare i proprietari dei muri».
Niente può fare invece il Comune con i proprietari dei muri rispetto agli affitti. Si viaggerebbe su una media di 100 euro al mese a locale, «troppo, in tempi già difficili», dicono sempre i gestori del bar.
Romeo, insieme al bar, alla Pizzeria Saraceno e al forno di via Umberto I sono stati tra l’altro commercianti attivi, promuovendo eventi estivi di street food per portare la sera gli arcoresi in centro. Così fa anche il caffè di Matteo Cerulli nella stessa via, ma di fronte alla chiesa: il 17 novembre festa d’autunno per tutto il giorno, con un mercatino dell’ingegno e dell’artigianato, prodotti tipici e l’accoppiata castagne e vin brulè.