Arcore: si chiude in una stanza e minaccia il suicidio, interviene il negoziatore dei carabinieri e desiste

Un 50enne dopo 2 ore di trattativa ha deposto un coltello che impugnava con intenti autolesionisti. Sul posto due pattuglie della polizia locale, quella dei carabinieri di Arcore, i vertici dell’Arma di Monza e il loro negoziatore oltre a due ambulanze e l’auto medica.
I carabinieri ad Arcore
I carabinieri ad Arcore Valeria Pinoia

Due pattuglie della Polizia Locale, quella dei carabinieri di Arcore, i vertici dell’Arma di Monza e il loro negoziatore. Due ambulanze e l’auto medica. Uno spiegamento di forze eccezionale quello che nel primo pomeriggio di venerdì è riuscito a fermare un uomo di 50 anni, asserragliato in una stanza del suo appartamento armato di coltelli.

Minacciava di togliersi la vita e fuori dalla porta i genitori terrorizzati provavano a farlo desistere. L’allarme è stato dato intorno a mezzogiorno e immediata è partita la mobilitazione. Una situazione che si sarebbe potuta concludere in tragedia e che ha comportato dei rischi anche per il personale che è intervenuto per salvare l’uomo dallo sconsiderato gesto.

A metà delle operazioni diplomatiche, i carabinieri coinvolti si sono infatti procurati i giubbotti anti-taglio a tutela della prosa sicurezza, tuttavia l’uomo non ha mai dato segni di aggressività. Il negoziatore è arrivato nel giro di breve e i militari sono riusciti a creare un contatto con il 50enne attraverso il balcone del condominio circondato da impalcature per lavori di ristrutturazione.

Il dialogo ha allentato un po’ la tensione ma alla fine è stato necessario un intervento di forza per bloccare l’uomo e assicurarlo al personale sanitario. È stato trasferito in ospedale dove trascorrerà un periodo di assistenza sanitaria e psicologica. L’intervento si è dunque concluso nel migliore dei modi possibili, con il salvataggio dell’arcorese dal disperato proposito e senza nessun ferito.