Nuovo premio per il giocatore arcorese di hockey in carrozzina Mattia Muratore che tre anni fa si è laureato campione del Mondo con la nazionale azzurra. «Proprio sulla scia di entusiasmo dovuta alla storica impresa della nazionale di calcio agli Europei ho ricevuto, con grande gioia, la medaglia d’oro al valore atletico in virtù di un’altra grande impresa azzurra, quella della Nazionale di Powerchair Hockey ai Mondiali del 2018» ha scritto Muratore sul proprio profilo Facebook. Lo stesso atleta, ricordando l’impresa azzurra al Mondiale di hockey in carrozzina, trova un parallelismo con la nazionale di calcio che la settimana scorsa ha trionfato a Wembley.
«Il pensiero è subito volato a quell’incredibile esperienza e mi sono sorpreso nel constatare quante analogie ci siano state tra la Nazionale di mister Mancini e la nostra. Innanzitutto, anche noi abbiamo vinto sia la semifinale che la finale ai rigori, dopo che le partite erano finite entrambe 1-1 – ha scritto il 37enne brianzolo -. Anche noi, nelle due serie dei rigori, abbiamo sbagliato entrambe le volte per primi per poi recuperare e vincere. Anche noi avevamo una guida tecnica ben salda e uno staff estremamente affiatato di amici che si conoscevano da una vita. Anche noi non siamo partiti come super favoriti. Anche noi siamo rinati dalle nostre stesse ceneri dopo il fallimento del Mondiale 2014. Anche la nostra forza è stata il gruppo, con ciascuno che ha dato il proprio contributo per il raggiungimento di un grande obiettivo comune. Anche noi siamo stati un gruppo di sognatori diventati, giorno dopo giorno, partita dopo partita, quasi fratelli. Anche il nostro pensiero, una volta finito tutto, è andato a chi tifava per noi da un’altra dimensione. Infine, anche noi abbiamo vinto divertendoci e ridendo come pazzi».
La mente di Muratore ritorna ancora a quel 2018 che ha fatto salire sul tetto del Mondo la sua nazionale. «Mentre osservo questa medaglia, sento ancora dentro di me le voci, i suoni e i profumi di quei momenti incredibili passati insieme. E questo, senza dubbio, è il premio più bello – ha concluso l’atleta paralimpico -. Grazie al Comitato Italiano Paralimpico per questo riconoscimento. Forza Azzurri, sempre».