Probabilmente Maurizio Bono si aspettava un percorso più semplice e lineare per la formazione della sua giunta. Eppure non pare rassegnato a rinunciare, nemmeno di fronte alle tirannie del manuale Cencelli, a quelle alleanze trasversali su alcuni temi che ha sbandierato in campagna elettorale: destra e sinistra con concetti che non esistono su questioni di interesse comune.
Per questo sembra abbia sondato in questi giorni la disponiblità di “avversari” eletti consiglieri di opposizione ad assumere delle deleghe. Le voci sono diverse, ma su quella di Federico Bove (eletto con 97 voti in quota a Prospettiva Civica) Bono ha confermato: «Prima delle dichiarazioni preferirei chiudere il percorso di confronto -ha detto- ricevendo la risposta e consultandomi anche con Paola Palma, però sì, è vero, ho pensato che le Politiche giovanili sarebbero una delega consiliare adatta alla collaborazione tra Bove e uno dei giovani della nostra lista». Si parla del forzista Tommaso Confalonieri, 19enne.
Sulla giunta invece i nodi sono ancora da sciogliere. La speranza di Bono di chiudere i giochi per martedì scorso non si è concretizzata e venerdì il sindaco spiegava di avere ancora un tassello da chiarire prima di presentare la squadra con una conferenza stampa che ipotizzava di organizzare tra martedì e giovedì prossimo. Subito dopo, venerdì 5 novembre, si svolgerà il suo primo consiglio comunale con la cerimonia di insediamento.
«Quello che ancora devo far quadrare – ha spiegato – è l’assessorato al Bilancio che non è una cosa da poco, come si può facilmente intuire». Carica cruciale nella quale a questo punto si concentra la quadratura del cerchio per gli equilibri tra partiti, genere, preferenze ottenute e competenze. È caccia all’uomo insomma, anzi, alla donna. E che sia di Forza Italia. Così l’ultimo tassello del puzzle andrebbe al suo posto.
Per il resto il trascorrere dei giorni conferma per Fratelli d’Italia Lorenzo Belotti a Urbanistica e Lavori Pubblici e Pino Tozzi a Sicurezza e Protezione civile, la leghista Evy De Marco probabilmente ai Servizi sociali, Nicolò Malacrida di ViviAmo Arcore al Commercio. Il settore della Cultura e scuola potrebbe restare in capo al sindaco con il supporto di deleghe consiliari. La leghista Laura Besana invece, consigliere uscente e segretaria locale del Carroccio, oltre che donna più votata in assoluto, pare sia stata granitica nel chiedere la poltrona di presidente del consiglio. È una scelta ricorrente tra i politici d’esperienza con rapporti un po’ “dialettici” con la propria coalizione: per licenziare un assessore basta la parola del sindaco, la poltrona di un consigliere eletto, invece, è sacra fino a fine mandato.