I cittadini di Arcore diventano proprietari di un immobile. Si tratta di un locale commerciale al piano terra di via Isonzo, appartenuto a soggetti condannati per reati legati alla criminalità organizzata. L’immobile è tra quelli sottratti ai proprietari originari dall’autorità giudiziaria e gestiti dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie.
La buona notizia è che l’agenzia ha chiesto al Comune se sia interessato ad acquisirla gratuitamente e che il Comune ha detto di sì. Il percorso, a dire il vero, è più formale di come sembra ed è passato attraverso un sopralluogo cui si aggiungerà un incontro in prefettura.
«Il 29 maggio parteciperemo ad una riunione in Prefettura a Milano per il locale sequestrato alla criminalità organizzata in via I Maggio (angolo via Isonzo, ndr). Una volta acquisito, abbiamo deliberato la manifestazione di interesse come prevede la legge, procederemo per assegnarlo a fini sociali», ha annunciato la sindaco Rosalba Colombo.
«Dal sopralluogo abbiamo verificato lo stato di buona conservazione del locale – spiega l’assessore Fausto Perego – sembra che siano stati eseguiti lavori anche in tempi non troppo lontani. Per questo abbiamo accettato di acquisirlo al nostro patrimonio comunale. Il vincolo è quello di destinarlo a scopi sociali. Abbiamo ancora alcune associazioni da sistemare, le valutazioni sono in corso».
La posizione è centrale. Si tratta del locale vuoto sotto i portici che si affacciano sui giardinetti della biblioteca e una quindicina di anni fa, ospitava l’Esatri. Nuova proprietaria risulta un’impresa di Cantù sulla quale però non sono noti al momento dettagli più chiari.
Il locale, vuoto da anni, necessita di una sistemata ma probabilmente presto potrà essere occupato. Le modalità e i tempi precisi saranno noti solo dopo l’incontro in prefettura al quale parteciperà l’amministrazione comunale insieme ad altri Comuni della zona coinvolti in questo lotto di assegnazioni come Usmate Velate.
Il procedimento appare quanto mai rapido se confrontato con altri di questo genere.
A Villasanta, dopo aver dato la propria disponibilità all’Agenzia per acquisire una villa in zona “Gigante” sequestrata a una famiglia di Resuttano vicina a Totò Riina, il Comune è rimasto in attesa di una risposta che non è ancora arrivata sebbene siano passati oltre due anni. Qui l’idea sarebbe quella di realizzare housing sociale.