Niente licenziamenti, sì alla cassa integrazione: c’è l’accordo per la Peg Perego. Ora toccherà ai lavoratori decidere se accettarlo o meno, ma proprietà e sindacati sono riusciti a scongiurare il peggio con una intesa trovata ieri, venerdì 12.
L’azienda che produce articoli per l’infanzia aveva annunciato l’andamento negativo della società e la volontà di chiudere l’attività del premontaggio e di ridurre il magazzino intensivo.. Gli esuberi dichiarati erano 110 su 443 dipendenti, ma sono stati accantonati avviando la cassa integrazione straordinaria per un anno per tutti i dipendenti a rotazione.
Non c’è solo la cigs, sono previste anche : iniziative per la formazione e riqualificazione dei lavoratori per soluzioni occupazionali alternative interne e/o esterne mediante il ricorso ad Enti esterni (dote unica lavoro/assegno di ricollocazione); l’avvio di approfondimenti con enti esterni (Inail) per dar corso a iniziative volte a favorire la ricollocazione interna di soggetti con particolari criticità; l’incentivazione all’esodo diversificata tra chi raggiunge il requisito pensionistico e chi no e dovesse scegliere volontariamente, di uscire dall’azienda; iniziative di outplacement in favore dei lavoratori interessati in occasione della cessazione del rapporto di lavoro.
Si parla anche di un incentivo di 17mila euro per coloro che volessero lasciare il lavoro volontariamente.«Riteniamo l’accordo raggiunto positivo – spiega Eliana Dell’Acqua, Fim Cisl Mbl -, evita la procedura di licenziamento collettivo che era stata annunciata. In alternativa ai criteri di legge, nel corso della Cigs, per la scelta dei lavoratori da licenziare, l’unico criterio, sarà quello della non opposizione al licenziamento da parte del lavoratore, al quale vengono messi a disposizione diversi strumenti per chi ne farà richiesta per trovare soluzioni di ricollocazione. Altro aspetto importante è la possibilità che si puo aprire con I’Inail per i lavoratori con particolari criticità. Il risultato non era scontato, avremmo anche potuto non riuscire a giungere a un accordo e la legge avrebbe consentito all’azienda di licenziare»,