Arcore concede, poi toglie il patrocinio al Monza Pride e alimenta le polemiche

Il patrocinio dato e poi tolto dal Comune di Arcore al Monza Pride sta diventando un caso.

Il patrocinio prima dato e poi tolto dal Comune di Arcore al Monza Pride sta diventando un caso. Tutto aveva avuto inizio con un post di Brianza Oltre l’Arcobaleno che entusiasta dichiarava “Ringraziamo il Comune di Arcore per aver dato il patrocinio al pride. Il sindaco Maurizio Bono è l’esempio virtuoso per tutti quei sindaci di destra che assolvono al loro compito, si può e si deve essere sindaci di tuttə”.

Arcore concede, poi toglie il patrocinio: “Un pesce d’aprile in ritardo”

Parole che la stessa amministrazione ha respinto con tanto di comunicato parlando di “un Pesce d’aprile in ritardo…Arcore, ma quale prima fila, ma che sfilata arcobaleno! Sembra un 1 aprile in ritardo. Nella Rete del Brianza Pride infatti è rimasto un solo pesce. Quello “palla”. E così non poteva essere dal momento che la notizia divulgata dai responsabili della manifestazione sull’adesione del Comune di Arcore alla manifestazione del 16 settembre a favore della comunità arcobaleno brianzola è una bufala di quelle che al massimo servono a condire la pizza”. Sempre dal municipio hanno fatto sapere che: “l’Amministrazione comunale, la maggioranza e i simpatizzanti tutti del centrodestra di Arcore, pur non essendo indifferenti alle problematiche sollevate dalla comunità Lgbtqia+, non hanno mai prestato il loro assenso all’iniziativa. Tanto meno la Giunta ha provveduto a ratificare una delibera di patrocinio. L’adesione “farlocca” di Arcore annunciata dagli organizzatori è un maldestro tentativo di generare pubblicità attorno ad un evento degno di nota nella sua essenza, ma lasciato in mano a persone che fanno della menzogna uno stile di vita per un quarto d’ora di pubblicità in più. Ciò non giova ai partecipanti nè tantomeno ai diritti Lgbt”.

Arcore concede, poi toglie il patrocinio: “Ci aspettavamo le scuse”

Intanto lunedì sera 11 settembre i membri del direttivi di Brianza Oltre l’Arcobaleno Oscar Innaurato e Livia Perfetti hanno assistito alla seduta del consiglio di Arcore. “Nonostante il sindaco Bono abbia tentato di spiegare in vario modo l’ingiustificabile inconsapevolezza del patrocinio concesso al Brianza Pride 2023 non si è scusato per l’infausto comunicato del Comune che accusava l’associazione di essere formata da ‘persone che fanno della menzogna uno stile di vita” hanno fatto sapere i due esponenti del sodalizio a difesa dei diritti Lgbtq.

Arcore concede, poi toglie il patrocinio: “Ci sarà qualche fantasma”

Sulla questione è intervenuta anche l’ex sindaco Rosalba Colombo. In maniera ironica l’ex prima cittadina parla di “surrealismo fatto amministrazione”. Colombo infatti si domanda se si tratta di “hackeraggio del sistema, colpa del funzionario, un bug o colpa degli organizzatori del Pride? il sistema elettronico di comunicazione di un Ente non è un banale scambio di mail tra singoli .
Le comunicazioni corrono via PEC con numero di protocollo e autorizzati dal funzionario. Aggiungo che per dare il patrocinio al Pride era necessario compilare un format e entro date certe mandare conferma.
Fatto. O forse un fantasma si aggira tra il sistema E con lunghe dita adunche fa i dispetti.Ma davvero qualcuno può credere che i responsabili del Pride abbiamo potuto inventarsi un patrocinio così importante, visto che è stato dato da una Amministrazione di centrodestra? Mi permetto di dire che la forma , i toni, il linguaggio del comunicato dell’Amministrazione pare più una lite tra condomini “
. Le polemiche sembrano solo all’inizio.