«Dopo infinite lungaggini burocratiche e anche perché la crisi dell’edilizia sembra finita, sono iniziate le demolizioni nell’area ex Falck e quindi parte il piano integrato di intervento promosso dalla società Devero». Il Pd annuncia così una data storica per la città di Arcore che apre le porte al recupero di un’area grande circa un undicesimo della città. Così almeno misurava l’intera area delle acciaierie Falck prima che una lottizzazione parziale ne recuperasse un tassello (Tenaris Dalmine e dintorni) e ne abbandonasse il grosso all’incuria. Dall’area affacciata sui binari e su via Battisti sono passati clandestini, topi e montagne di rifiuti abbandonati, comprese le batterie e le bombole usate dagli occupanti abusivi per accendere il gas o ricavare energia. La proprietà, la Devero di Vimercate da una decina di anni, è riuscita solo marginalmente a tenere a bada il problema che non di rado ha richiesto l’intervento di carabinieri o vigili per sgomberare i clandestini o recuperare piccoli magazzini di bici rubate. Oggi però sembra essere stato raggiunto il punto di svolta. Da lunedì scorso infatti le ruspe si sono messe al lavoro e già diverse parti in muratura sono state demolite, insieme ai ricordi di centinaia di lavoratori. Dove oggi ci sono ruderi coperti di murales e avvolti da erbacce prenderà forma un intero quartiere.
Le tre torri
I contenuti del progetto, fortemente voluto dal sindaco Rosalba Colombo anche a costo di perdere qualche consenso interno, sono ormai noti. Su un’area di 90mila metri quadri, sorgeranno circa 109mila metri cubi di volumetrie. Nella zona nord del comparto, piuttosto interni, sorgeranno tre palazzi-torre: due di nove piani ciascuno, destinati alla convenzionata, e uno di 12 piani di residenza libera. Per quanto riguarda la convenzionata, il bando aperto tra novembre 2014 e gennaio 2015 non ha registrato troppe adesioni, l’assessore ai Servizi sociali Valentina del Campo parla di una quindicina di domande, tuttavia l’avvio dei lavori dopo almeno 15 anni di attese potrebbe convincere i possibili acquirenti della concretezza del progetto e aprire le porte nei prossimi mesi a nuovi aspiranti cittadini.
Gli spazi pubblici
Continuando con i contenuti, al centro del comparto un edificio basso di collegamento ospiterà funzioni pubbliche, probabilmente legate a infanzia e sociale. Più avanti verso via Battisti troverà sede l’edificio di testa, il primo visibile dall’ingresso di via Battisti. Si tratta dell’ipotetica scuola materna. Il resto dei volumi è concentrato nella zona sud, a ridosso della Dalmine: due torri di residenza libera da 12 e 16 piani e l’hotel di 20 piani per 180 camere. L’hangar di archeologia industriale verrà ristrutturato e ceduto al Comune come spazio polifunzionale. Tutto immerso in un parco pubblico di 30mila metri quadri recintato e chiuso la notte, con un’area bimbi. I posteggi saranno quattro per 250 stalli circa in tutto. In programma anche un sottopasso perdonale per collegare il quartiere con il centro città, sul lato dell’ufficio postale. Il progetto, concepito ormai tre-quattro anni fa e del valore di 15 milioni circa di euro, subirà probabilmente qualche ritocco. Le tempistiche di realizzazione saranno lunghe, circa un quinquennio. Restano in primo piano questioni di rilievo come la viabilità.