Arcore, a scuola col Pedibus e i migranti: manifesti del centrodestra

L’amministrazione comunale di Arcore e l’associazione Genitori Attivi che gestisce il Pedibus hanno scelto di coinvolgere i migranti per accompagnare i bambini. Il centrodestra si oppone con i manifesti.
Arcore, i manifesti sul Pedibus
Arcore, i manifesti sul Pedibus Redazione online

L’amministrazione comunale di Arcore e l’associazione Genitori Attivi che gestisce il Pedibus hanno scelto di coinvolgere i migranti in supporto ai volontari esperti per accompagnare a scuola i bambini. Il centrodestra ha provato a opporsi con una battaglia per ora in solitaria e con manifesti comparsi in città a metà della scorsa settimana, ma preannunciati con squillo di trombe e rulli di tamburo. Raffigurano un adulto circondato da un alone nero che cinge le spalle di un bambino. Lo slogan è chiaro: «A scuola con uno sconosciuto? No grazie». Il riferimento alla minaccia è esplicito.

Il bambino del manifesto secondo Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia potrebbe essere in pericolo. I migranti ospitati ad Arcore che si sono messi a disposizione per il Pedibus con entusiasmo, potrebbero essere malintenzionati.

Le sinistre hanno puntato il dito gridando al razzismo. «Ci siamo opposti all’impiego di richiedenti asilo privi di stato giuridico definito -ha sostenuto Cristiano Puglisi di Fi- in attività coi bambini e subito dal Pd e dalla sinistra ci accusano di essere razzisti. Solo che noi non abbiamo mai parlato di razza, ma appunto di stato giuridico». E ancora: «Nessuna persona sana di mente darebbe volentieri i propri figli a persone sconosciute allo Stato in cui vive». Puglisi evidenzia l’impossibilità di conoscere la fedina penale dei migranti eventualmente coinvolti . D’altra parte nemmeno ai volontari italiani è mai stato chiesto un certificato penale.

Una critica netta arriva dal docente universitario di Pedagogia, impegnato sul fronte dell’integrazione, Raffaele Mantegazza. Il professore, esponente di una lista civica di sinistra, dice: «Questo è un manifesto che parte da una situazione concreta (ci sono immigrati senza status giuridico) per trarre conclusioni razziste (dunque sono di per sé pericolosi). È il tipico meccanismo di chi usa uno stereotipo: queste persone sono tutte uguali, meccanismo razzista perché generalizza senza conoscere le persone, tipico dell’estrema destra xenofoba. Invece proprio il progetto Pedibus potrebbe mostrare come dietro ogni immigrato ci sia una persona e solo conoscendola, anche sulla strada per la scuola, la si apprezza. E l’immigrato che si mette al servizio dei bambini fa già una scelta di integrazione».

L’eco della polemica arriva fino ai comuni vicini. Da Carnate il sindaco Daniele Nava invita il centrodestra arcorese a partecipare alle attività che a Carnate coinvolgono con buoni risultati i migranti (ben 48). Compreso il Pedibus, dal 2012. Da tre anni lo stesso accade a Villasanta. In nessuno di questi casi si sono registrati problemi di nessun genere.

«Noi crediamo molto in questo progetto di collaborazione tra l’associazione Genitori @ttivi, i nonni civici e i richiedenti asilo che risiedono ad Arcore ed hanno un permesso di soggiorno temporaneo – ha spiegato in conferenza stampa l’assessore ai Servizi sociali Valentina Del Campo – Abbiamo già identificato 5 ragazzi su un totale di 15 migranti che darebbero una mano a portare avanti questa iniziativa non certo da soli, ma insieme a tutti i nonni che già sono impegnati nei sei percorsi del pedibus, che coinvolge complessivamente 90 bambini suddivisi nelle tre scuole primarie. Queste sono persone che hanno alle spalle tutta una serie di accertamenti medici e non solo. Non c’è nulla da temere e non capiamo quale sia la paura nutrita da altre forze politiche. In tanti altri paesi del Vimercatese hanno promosso questo progetto e non ci sono state tutte queste critiche».