Approvato il piano industriale di Cem, mal di pancia da Villasanta a Cornate

Sono sei le amministrazioni comunali (tre le astensioni) hanno votato contro al nuovo piano industriale presentato da Cem. L’internalizzazione di alcuni servizi, con il conseguente aumento dei costi, la critica maggiore. «Un piano complesso e a lungo respiro» replica l’amministratore unico Pedrazzi.
Da sinistra: Virginio Pedrazzi, amministratore unico di Cem, Roberto Invernizzi, sindaco di Bellusco e vicepresidente provinciale
Da sinistra: Virginio Pedrazzi, amministratore unico di Cem, Roberto Invernizzi, sindaco di Bellusco e vicepresidente provinciale

Cornate, Vimodrone, Gessate, Trezzano Rosa, Caponago e Villasanta hanno detto no sia all’approvazione del budget 2016 sia al Piano industriale 2016-2020 di Cem Ambiente Spa. È stata una riunione dei soci particolarmente animata quella che ha visto protagonisti, martedì sera, circa il 75% delle amministrazioni comunali che compongono Cem (assenti Agrate, Aicurzio, Cambiago, Camparada, Carnate, Concorezzo, Correzzana, Inzago, Macherio, Melzo, Pantigliate, Roncello, Trezzo) . La fronda al nuovo piano industriale, che prevede sostanzialmente un aumento dei costi per l’assunzione di nuovo persone, ha bocciato il documento. L’incontro si è aperto con l’approvazione del budget che porterà ai Comuni la conferma, per il quinto anno consecutivo, dei costi del servizio e, addirittura, la riduzione con sconti sui costi a carico dei Comuni, per le raccolte di umido, ingombranti e terre di spazzamento.

Secondo punto all’ordine del giorno, l’approvazione del Piano industriale 2016-2020, votato a favore dal 75 percento dei presenti, contenente le strategie per il prossimo quinquennio della società. «Un documento complesso che ribadisce la mission aziendale consistente nel garantire ai Comuni soci un insieme integrato di servizi ambientali tarati su esigenze specifiche» spiegano da Cem.

Il nuovo piano industriale prevede da qui al 2020:mantenimento del modello di gestione in house del servizio; minimizzazione dei costi (le tariffe) per i soci, ferma restando la qualità dei servizi ; budget improntato al sostanziale pareggio di Bilancio; l’estensione di sistemi di tariffazione puntuale, con l’obiettivo di portare EquoSacco in tutti i Comuni soci e di raggiungere un tasso medio di raccolta differenziata dell’80%; affidamento tramite gara dei servizi di raccolta differenziata, con modalità “porta a porta”, e di trattamento/recupero/smaltimento dei rifiuti; progressiva gestione diretta, attraverso la controllata Cem Servizi, di alcune attività come lo spazzamento meccanizzato, il trasporto da piattaforme ecologiche, la raccolta ingombranti a domicilio.

Proprio questo ultimo punto è stato quello che ha fatto propendere per il no alle sei amministrazioni locali (astenuti i sindaci di Lesmo, Cassina de’ Pecchi e Burago). L’impatto complessivo della prospettata riorganizzazione porterà a un aumento del fatturato di Cem Servizi, società completamente controllata da Cem, indicativamente di circa 6,5 milioni di euro per l’estensione dei servizi nei Comuni già gestiti (51 Comuni); e di altri 2,2 milioni di euro per i servizi negli 8 nuovi Comuni in ingresso.

Il piano porterà quindi a un aumento di costi quantificabile in 6,5 milioni di euro dovuto sostanzialmente all’assunzione di 83 nuovi addetti e all’acquisto di 78 mezzi nuovi, tra spazzatrici, motrici e furgoni.

Una scelta osteggiata da una fronda di Comuni, preoccupati per questo aumento di spesa in un’epoca in cui la legislazione nazionale prevede invece una diminuzione dei costi per le società pubbliche e, più in generale, una dismissione delle aziende partecipate. Il piano è stato invece difeso a spada tratta da altre amministrazioni comunali: Bellusco, Vimercate, Cavenago e Cassano d’Adda hanno lodato lo sviluppo di Cem così pianificato.

«Un piano complesso e di lungo respiro – ha detto Virginio Pedrazzi, amministratore unico di Cem Ambiente – che la nostra società presenta per la prima volta nella sua storia (solitamente si trattava di Piani triennali). Abbiamo in cantiere grandi progetti che riguardano il servizio e l’organizzazione della società, ma ci tengo a sottolineare, in linea con il passato e con un’idea di continuità sui punti fermi della tradizione di Cem. Ovvero: massimizzazione della raccolta differenziata e del recupero di materia; servizio completo, accurato, omogeneo sul territorio e di qualità; rispetto dell’ambiente e delle norme; economicità dei costi».