Tre milioni di persone vittima di disordini del comportamento alimentare in Italia: due terzi sono adolescenti. È questo lo spaccato che dovranno affrontare l’università Milano Bicocca e la Fondazione Maria Bianco Corno di Monza, che nel capoluogo brianzolo hanno dato vita al “Centro Studi sui Disturbi del Comportamento Alimentare Maria Bianca Corno”. L’accordo è stato siglato dal rettore dell’Università di Milano-Bicocca, Cristina Messa, e da Giuseppe Corno, presidente della Fondazione Maria Bianca Corno.
«Tra gli obiettivi della nuova struttura clinico-terapeutica – si legge nella presentazione – c’è l’integrazione di varie professionalità, dalla psichiatria alla psicologia, dalla nutrizione clinica alla pediatria, per lo studio di anoressia, bulimia e binge eating disorder, con un’attenzione particolare agli aspetti psicologici, biologici, socioculturali dei disturbi alimentari e delle più nuove prospettive terapeutiche. Obiettivo del centro è anche quello di avviare una stretta collaborazione con università, istituti scientifici, enti pubblici e privati, sia in ambito nazionale che internazionale».
I dati Dakanalis del 2016 indicano che in Italia soffrono di disordini del comportamento alimentare soprattutto le donne (il 95%), «ma il numero di uomini che manifestano questi sintomi e si rivolgono a strutture di cura specializzate è in crescita». Ogni 100mila donne si registrano 8 casi di anoressia, mentre per gli uomini la frequenza oscilla tra 0,02 e 1,4 nuovi casi. Per la bulimia nervosa si tratta di 12 nuovi casi ogni 100mila donne all’anno.
Nel nuovo Centro lavorerà il team di ricerca DCA (Disturbi del comportamento alimentare) del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca. «Di recente il gruppo DCA di Milano-Bicocca, guidato da Massimo Clerici e Giuseppe Carrà, in collaborazione con la Fondazione Bianca Maria Corno, ha condotto lo studio “Stigmatizing attitudes and beliefs about anorexia and bulimia nervosa among Italian undergraduates” raccogliendo le opinioni di oltre 2000 studenti dell’ateneo sui più noti disturbi del comportamento alimentare: la ricerca, pubblicata sulla rivista americana Journal of Nervous and Mental Disease, dimostra che oltre l’80% degli studenti dell’ateneo ha conosciuto o conosce persone che soffrono di un disturbo del comportamento alimentare e più del 10 per cento si è trovato ad affrontare personalmente il problema».
«L’accordo che abbiamo sottoscritto con l’ateneo – dice Giuseppe Corno -sottolinea il desiderio della Fondazione Maria Bianca Corno di dare continuità agli scopi statutari anche a nome e per conto delle persone malate e delle loro famiglie. La Fondazione, nata nel 1997 dal desiderio della mia famiglia di lasciare un segno tangibile e costruttivo nel ricordo di nostra figlia Bianca, sostiene da sempre lo studio, la ricerca e le cure nel campo dei disturbi del comportamento alimentare. Per questo già da tempo collaboriamo con l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Monza e il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca».