Se Giussano è una città colorata, il principale merito va ad Angelo Bartesaghi. Il pittore, scomparso giovedì scorso all’ospedale di Desio, ha avuto il merito di ravvivare la città grazie ai suoi lavori e a quelli dei tanti amanti dell’arte che lo avevano seguito nelle sue iniziative.
Responsabile dell’associazione “ArteInsieme” da più di dieci anni, Bartesaghi aveva dato l’opportunità a chiunque ne fosse interessato, di apprendere le diverse tecniche artistiche e di esprimersi poi liberamente nella pittura.
Lo incontravo quasi tutti i mesi alla tabaccheria “Giacomini” nella sua Paina, dove dava opportunità a tutti i frequentanti dell’associazione di esporre i propri lavori in un piccolo ma significativo spazio aperto al pubblico. Nell’ultima occasione mi aveva informato di una sua nuova iniziativa artistica: colorare tutti i tombini del Comune, per rendere multicolori le sue strade. Come primo tombino aveva scelto quello in prossimità dell’Arco della Pace di via Santa Margherita a Paina, opera che aveva restaurato lo scorso anno.
Nel 2011 aveva realizzato sulle pareti dell’atrio del Municipio, in collaborazione con il collega Raffaele Francomano, un murales celebrativo della città. Nello stesso anno, il Comune lo aveva ricambiato con una splendida mostra personale in Villa Sartirana. Ogni anno poi, sempre nella villa di via Carroccio, Bartesaghi organizzava una collettiva in cui tutti i soci di “ArteInsieme” potevano portare una o due opere a tema. Se tante iniziative culturali hanno ravvivato la città, il merito va tutto ad Angelo.
Era nato a Fabbrica Durini di Alzate Brianza (CO) e aveva frequentato la Libera Accademia del maestro Vittorio Viviani. Si era poi perfezionato frequentando il Cenacolo dell’Arte dell’amico pittore Carlo Barzaghi. Bartesaghi spesso citava i suoi maestri, ringraziandoli per averlo formato artisticamente. Ora che non è più tra noi, tocca ai suoi tanti allievi portare avanti il grande bagaglio culturale che questo brillante ed espansivo artista ha donato a Giussano e alla Brianza.