Negli ultimi anni sembra sempre di dover aspettare una mano dal meteo, anche se i dati dell’inquinamento – diffusi e commentati – sono ogni volta meglio di quelli dell’anno precedente. Il dato del Pm10 sale, gli altri inquinanti non arretrano. E il meteo arriverà in aiuto anche in un inverno senza grosse precipiazioni a partire da giovedì 22 febbraio.
I guai dell’aria lombardo-meneghina-monzese investono anche Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, ragione per cui l’assessore all’ambiente della Lombardia, Giorgio Maione, martedì ha chiesto la convocazione della cabina di regia nel bacino Padano «per calibrare le azioni condivise».
Allarme smog: il presidente Fontana
Intanto il presidente Attilio Fontana ha commentato venti anni di dati Arpa.
«Facciamo chiarezza. Le politiche regionali volte al miglioramento della qualità dell’aria negli ultimi decenni hanno consentito di abbattere in modo significativo le emissioni inquinanti in Lombardia – ha detto – Tutti i parametri sono nettamente migliorati. Tuttavia, bisogna essere consapevoli che la morfologia della Pianura Padana comporta una costante mancanza di vento e dunque rende più difficile il ricircolo dell’aria. Per questo esiste una sola strada praticabile: quella di continuare il nostro impegno per l’ammodernamento tecnologico e l’abbattimento dell’inquinamento. Spegnere tutti i riscaldamenti di case e imprese, fermare gli agricoltori, fermare le imprese e fermare i mezzi di trasporto non è praticabile».
Allarme smog: il Pd attacca
Per il capogruppo regionale del Pd Pier Francesco Majorino, tuttavia, «Fontana mente. La Regione si occupa di lotta all’inquinamento solo confermando la negazionista Lo Palo alla guida dell’agenzia regionale per l’ambiente e non toccando in un alcun modo il servizio di Trenord, anzi, confermandolo per i prossimi dieci anni nonostante il peggioramento evidente. Fontana dovrebbe mettere mano subito a un autentico piano regionale sulla qualità dell’aria, cosa che non fa».
Le piogge, al momento, sono l’unica risposta immediata.