Le onde del mare dipinte sui muri di casa vanno eliminate. O come recita l’ordinanza del Comune di Agrate:« di provvedere alla rettifica della linea ondulata della zoccolatura presente sulle facciate prospicienti la via Mazzini, mantenendone l’attuale colorazione di tonalità azzurra». Un’ imposizione che per chi ha restaurato l’abitazione non è piaciuta per nulla.
«Non capisco come questo, che posso definire un tocco d’arte e vivacità, possa urtare il senso estetico di qualcuno – ha affermato l’architetto Luigi Villa che ha decorato le pareti esterne della propria residenza in centro ad Agrate -. Per questa vicenda hanno convocato diverse volte la commissione paesaggistica, ma probabilmente non sanno che il paesaggio è un’entità geografica caratterizzata da ciò che costruisce l’uomo e gli spazi naturali. Sono molto amareggiato e pensare che avevo inviato qualche mese fa anche una proposta per attenuare l’andamento sinusoidale della decorazione».
Questo però non è bastato e l’amministrazione agratese ha redatto con il suo ufficio tecnico l’ordinanza alla quale bisogna ottemperare entro 30 giorni dalla sua emissione ovvero entro il 13 maggio. «La verità è che ci sono delle regole e delle norme che vanno rispettate anche nel dipingere i muri – ha detto il sindaco Ezio Colombo – . Non c’è nessun accanimento, contro nessuno, ma solo l’intenzione di evitare che regni l’anarchia anche in questo contesto. Abbiamo comunque trattato con il cittadino prima di arrivare a questa decisione».
Il privato adesso aspetta di «avere un consiglio di famiglia» come lo definisce lui per stabilire come comportarsi. «Resto comunque triste – ha proseguito il professionista – perché mi sembra di lottare contro i mulini a vento che seguono regole fatue, che vanno bene per tutti e per nessuno». Per il momento però Villa non si metterà col pennello in mano a coprire le onde azzurre col bianco, anche se i termini dell’ordinanza sono abbastanza stringenti.
«Esporrò invece fuori da casa mia – ha concluso Villa – il provvedimento che mi è stato recapitato in questi giorni, visto che è un documento pubblico e tutti hanno diritto di conoscere questa situazione». La battaglia tra l’ente pubblico e il cittadino è ancora lontano da una soluzione definitiva.