Assoluzione con formula piena dall’accusa di abuso d’ufficio, ma condanna al pagamento di una multa di 450 euro per il reato di omessa denuncia, e al pagamento di una provvisionale di 20mila euro a favore del comune di Desio, per Rosario Perri e Marino Arienti, rispettivamente ex direttore dell’ufficio tecnico e responsabile dell’ufficio edilizia. Assoluzione da tutti i capi di accusa, invece, per l’ex comandante della polizia locale Giuseppe Zuccalà, come aveva chiesto peraltro la pubblica accusa.
Questa la sentenza pronunciata ieri mattina dal tribunale di Monza, nell’ambito del processo che vedeva Perri e Arienti raggiunti da una richiesta di condanna ad un anno e mezzo di reclusione, nell’ambito del processo sulle irregolarità relative a tre interventi edilizi in città, da parte di costruttori che avevano presentato delle false pratiche di condono edilizio. Il principale di questi, è certamente il complesso edilizio realizzato in via Pallavicini da un’impresa di Annunziato Moscato.
Secondo la procura brianzola, Perri e Arienti avrebbero omesso di effettuare gli accertamenti tecnici, e di denunciare le irregolarità. In uno dei tre casi contestati, gli imputati avrebbero favorito appunto l’immobiliare di Annunziato Moscato, personaggio, quest’ultimo, già condannato per associazione di stampo mafioso, nell’ambito del processo Infinito sulla ‘ndrangheta in Lombardia e in Brianza. Secondo quanto verificato dagli agenti della polizia locale, nel complesso costituito da 4 diversi edifici, in cui vivono decine di famiglie, ci sono opere edilizie realizzate senza permesso.
«Un intervento molto rilevante dal punto di vista economico, che ha creato molti problemi- ha voluto sottolineare il pm Costa (la stessa che, lo scorso aprile, ha ottenuto la condanna a 5 anni di Perri al termine del processo Ponzoni) nella requisitoria pronunciata ai primi di ottobre a palazzo di giustizia di Monza- non certo la ristrutturazione di un pollaio».
Perri, difeso dall’avvocato Raffaele Della Valle, ha preso le distanza da Natale Moscato sostenendo che la frequentazione con lo stesso “era limitata ad una comune amicizia con l’ex campione di ciclismo Anselmo Citterio”. Il pm, ha prodotto in aula alcune foto che lo ritraggono abbracciato ai Moscato, prese dagli atti del processo (nel quale per Perri, come annunciato dal pm, è stata chiesta l’archiviazione): “eravamo a Los Angeles insieme per la laurea della figlia di questo nostro amico comune, tutto qua”, si è difeso.