Monza, si sa, fu teatro di molti avvenimenti storici. Uno tra questi, importantissimo per la Storia dell’Italia unita è l’assassinio di Umberto I a opera dell’anarchico Gaetano Bresci, avvenuto mentre il sovrano si trovava proprio nel parco della Villa Reale. Era il 29 luglio 1900.
Bresci si era imbarcato su una nave dall’America, dove era emigrato proprio con l’intenzione di vendicare i morti dei “moti del pane” che si erano svolti a Milano nel 1898. In quell’occasione, il regio esercito sabaudo aveva sparato sulla folla che protestava contro l’aumento della tassa sul sale.
Sul Cittadino del 23 luglio 1936, ormai ottantacinque anni fa, si rievoca questo episodio in un’aura molto diversa e nostalgica. Leggendo l’articolo ci si può immergere in un’epoca e in un’Italia completamente diverse.
«Ricorre mercoledì prossimo l’anniversario doloroso della tragica scomparsa di Umberto I, tanto caro al popolo italiano e in particolare ai monzesi, fra i quali, come è noto, l’Augusta Maestà soleva trascorrere le sue vacanze autunnali e godersi della tranquillità e della frescura del nostro Regio Parco e dei boschetti della Villa Reale. Anzi per la circostanza ci torna assai gradito di qui riprodurre un’istantanea fotografica, conservata dalle gelose cure di un già impiegato della Real Casa, dalla quale Egli, il Re Buono, appare con la regale sua consorte, l’indimenticabile regina Margherita, in mezzo al verde riposante di una prateria del nostro regio parco, in atto di rispondere, col cappello alla mano al saluto di sudditi ossequianti».