Abusi sessuali sulle stagiste del centro estetico: la Cassazione conferma la condanna

È definitiva la condanna a otto anni di reclusione per il titolare 57enne di un centro estetico di Cavenago che nel 2017 ha abusato di quattro studentesse minorenni di una scuola professionale di Monza.
Corte di cassazione Roma (da sito internet ufficiale)
Corte di cassazione Roma (da sito internet ufficiale)

È definitiva la condanna a otto anni di reclusione per il titolare 57enne di un centro estetico di Cavenago che ha abusato di quattro studentesse minorenni di una scuola professionale di Monza, che gli erano state affidate per il periodo di tirocinio formativo. La sentenza della Cassazione è della scorsa settimana, e conferma il provvedimento di primo grado del tribunale collegiale monzese, risalente a novembre di due anni fa. I giudici della Suprema Corte hanno rigettato il ricorso presentato dalla difesa.

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Lo scandalo risale all’autunno 2017, quando l’imprenditore venne arrestato, in virtù dell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale.

L’indagine, coordinata dal pm Michela Versini, e condotta dalla polizia monzese, era partita dal racconto di una delle studentesse, che aveva riferito ai responsabili di un consultorio in Brianza quanto le era accaduto. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe approfittato della sua posizione di potere rispetto alle studentesse, facendosi praticare atti sessuali dalle ragazzine nelle stanze dei suoi centri estetici, col pretesto di insegnare loro “tecniche di massaggio”. Gli investigatori della polizia avevano dovuto faticare non poco per vincere il muro di imbarazzo delle ragazze, alcune delle quali si erano rifiutate di proseguire con quella esperienza “lavorativa”.

Dal giudizio del “tutor”, tuttavia, dipendeva il buon esito dell’anno scolastico e, peraltro, le ragazze sarebbero state irretite con promesse di una futura assunzione (“dai che sei brava, se continui così ti faccio lavorare”). Il 57enne aveva scelto di affrontare il giudizio ordinario, per difendersi, ma il tribunale brianzolo lo aveva condannato a otto anni, a fronte di una richiesta a nove anni e mezzo formulata dalla pubblica accusa.