A Triuggio, la memoria della deportazione nei campi di sterminio nazisti si farà tangibile con la posa di una “Pietra d’Inciampo” dedicata a Carlo Vismara. La giunta di Pietro Cicardi ha deciso l’adesione al Comitato di scopo per le Pietre d’Inciampo della Provincia di Monza e Brianza. In delibera si legge già che nel 2021, pandemia permettendo, verrà posta una pietra per ricordare Carlo Vismara.
Nato il 30 dicembre 1912 a Triuggio, era un operaio. Venne deportato nel 1943 a Neuengamme vicino ad Amburgo, per cause non ben conosciute, e classificato come “criminale abituale”. I prigionieri venivano impiegati nella produzione di mattoni utilizzando l’argilla estratta da una cava che si trovava all’interno del campo stesso e nell’industria delle armi del Reich. Quasi la metà dei 106mila deportati che passarono da Neuengamme, qui morirono. È probabile che nel 1943 Vismara fosse detenuto a San Vittore, come molti altri operai, per reati politici e poi consegnato ai tedeschi dopo l’8 settembre. Venne poi spostato nel campo satellite di Drutte, che raccoglieva 2.800 prigionieri ai lavori forzati per produrre munizioni e dove il triuggese morì il 20 aprile 1944. Oggi riposa nel cimitero militare italiano di Amburgo.
Le “Pietre di Inciampo”, ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig e diffuse in tutta Europa, sono incastonate nel selciato stradale davanti alle abitazioni, o a luoghi significativi della vita, di coloro che sono stati deportati nei lager nazisti.