A Ruota Libera, l’editoriale del direttore: la famiglia o il Dio Mercato, bisogna scegliere

Ora che la luce in fondo al tunnel del virus sembra intravedersi, è arrivata l’ora di riflettere su quale futuro desideriamo: quello in cui al centro delle riflessioni politiche ed economiche tornano la persona e la famiglia o quello in cui al centro c’è, ancora, il Dio Mercato
Il direttore del Cittadino Cristiano Puglisi
Il direttore del Cittadino Cristiano Puglisi Chiara Pederzoli

Tira aria di ritorno alla vita dopo i mesi più duri della pandemia, quelli della seconda e della terza ondata che, con le restrizioni, hanno arrecato enormi danni, economici e psicologici, alle famiglie. Quelle stesse famiglie, però, potrebbero trovare presto altre amare sorprese ad attenderle.

Se da un lato, infatti, ci sono statistiche già drammatiche dal punto di vista sociale e lavorativo (solo in Brianza, il saldo tra contratti cessati e avviati sarebbe negativo per 13mila unità nei primi mesi 2021) dall’altro lo sblocco dei licenziamenti potrebbe aggravare la situazione, con proiezioni a livello nazionale che variano da oltre 500mila figure a rischio a due milioni. Non sono solo numeri. Sono papà e mamme.

O giovani e meno giovani che sognano di diventarlo, insieme alla persona che amano. Sono persone che hanno desideri e speranze. Speranze che certo fanatismo mercatista ha, negli ultimi anni, sacrificato al Moloch della “flessibilità”, producendo precariato, sofferenza e insicurezza (e, quindi, anche denatalità).

Ora che la luce in fondo al tunnel del virus sembra intravedersi, è arrivata l’ora di riflettere su quale futuro desideriamo: quello in cui al centro delle riflessioni politiche ed economiche tornano la persona e la famiglia o quello in cui al centro c’è, ancora, il Dio Mercato. E il momento di rispondere, purtroppo, non è domani. È adesso.