Una nuova casa funeraria sta per essere aperta a Nova Milanese e già fioccano le polemiche. I lavori sono in corso: la scorsa settimana l’impresa ha fatto appena in tempo a presentare la domanda di inizio lavori di ristrutturazione. E già i residenti del quartiere San Bernardo si sono messi in agitazione e hanno iniziato a protestare con il sindaco. A nessuno di loro piace l’idea che ci possa essere un viavai fatto di carri funebri in piena zona residenziale. Molti dei residenti non gradiscono la presenza di una struttura simile. Qualcuno teme, che la presenza, incombente e costante, dello “spettacolo” della morte, possa turbare le famiglie, i bambini in primo luogo, ma anche gli anziani.
Il sindaco di Nova sulla casa funeraria: “In zone periferiche non c’è alcun impedimento all’apertura”
E poi c’è ancora il ricordo, vivido, dell’emergenza sanitaria. C’è chi è ancora scosso dal ricordo della pandemia; c’è chi che magari ha perso parenti e amici per la malattia. E mentre le ruspe sono al lavoro attorno alle vetrine di quello che un tempo fu un bar, i dubbi dei residenti sono arrivati alle orecchie del sindaco Fabrizio Pagani. Il quale si limita a dire che se tutti i requisiti sono in regola, se la documentazione è corretta, un Comune non può impedire a chicchessia di aprire una nuova attività.
«Capisco – aggiunge – che per qualcuno possa apparire spiacevole. In centro abbiamo vietato, per regolamento di aprire immobiliari e appunto pompe funebri. Ma in zone periferiche della città non è possibile», si incorrerebbe in un reato.
Pagani sulla casa funeraria: “Le vetrine saranno oscurate e accesso dal retro”
«Le vetrine saranno oscurate – spiega poi Pagani – come capita sempre per attività di quel genere. Si tratta di massimo due o tre camere del cordoglio, impossibile che ci sia un via vai continuo. In più mi hanno già garantito che passeranno dal retro». I residenti, che attendono ora l’apertura dell’attività, per un’ultima valutazione.