A Monza il processo alla “Mantide della Brianza”: testimonianze tra le lacrime delle presunte vittime

Alla sbarra la 47enne Tiziana Morandi detta la Mantide della Brianza: in aula i racconti delle sue presunte vittime
Monza Mantide della Brianza Tiziana Morandi l’1 giugno all’uscita dal tribunale Fabrizio Radaelli

Per Tiziana Morandi, soprannominata la Mantide della Brianza, è arrivata l’ora del giudizio. E il giudizio sembra essere strettamente legato alle testimonianze di alcune delle sue presunte vittime che, superando ogni remora, si sono presentate davanti al giudice, a Monza. La donna è accusata di aver narcotizzato una decina di uomini, conosciuti sui social network, per derubarli. Rapina, lesioni, utilizzo indebito di carte di credito, violazione della legge sugli stupefacenti: sono una ventina i capi di imputazione a suo carico che il pubblico ministero aveva messo nero su bianco a conclusione delle indagini condotte dai carabinieri di Bellusco coordinati dal maggiore Mario Amengoni, comandante della Compagnia di Vimercate. L’udienza, si è aperta con la deposizione di alcuni testi, presunte vittime.

In tribunale a Monza la testimonianza di un 84enne di Roncello

Particolarmente toccante quella di un uomo di 84 anni, di Roncello, che ha dovuto superare paura e vergogna nell’affrontare l’aula del tribunale, in un’udienza pubblica. Ha accusato la donna di avergli sottratto l’anello del matrimonio con la moglie, morta 10 anni fa, un crocefisso, alcuni ciondoli di quando vinceva corse ciclistiche e un cuoricino della leva. Ha raccontato, fra le lacrime: “Ero andato a bere il caffè al bar e mi era stato detto che mio figlio vendeva giocattoli per conto di una dottoressa che raccoglieva soldi per i bambini dell’ospedale dove lavorava – ha raccontato l’anziano – Mio figlio mi ha detto che gli aveva promesso un lavoro. Allora ho voluto conoscerla. Prima ho pagato 25 euro per due giocattoli, poi le ho prestato 150 euro perché doveva pagare dei vaglia e me ne ha ridati solo 50. Poi una sera è venuta a casa. Ha proposto a mio figlio di preparare la camomilla, ma lei non l’ha bevuta. Loro sono usciti e io sono svenuto sul divano e mi sono risvegliato in ospedale”.
Tiziana Morandi, arrestata a luglio e ancora in carcere, è stata presente al dibattimento senza mancare di lasciarsi andare in qualche espressione di contrarietà di fronte alle dichiarazioni delle sue presunte vittime.

Il racconto di un 85enne di Busnago finito in ospedale

Un altro testimone, di 85 anni, di Busnago ha raccontato di avere conosciuto la 47enne in un bar. L’aveva invitata a mangiare una pizza e invece lei l’aveva invitato a cena a casa sua. “Dopo un sorso di limonata mi sono trovato all’ospedale. Dal portafogli erano spariti 50 euro. Io non l’ho fatto con malizia, sono solo, invece quello che ha fatto lei è brutto e io mi vergogno, anche con i miei figli”, ha raccontato, anche lui tra le lacrime, uscendo poi dall’aula ancora singhiozzando. Per un 52enne di Legnano invece tutto sarebbe nato da una sua richiesta di amicizia via social. Dopo qualche tempo era andato a trovarla e avevano deciso di andare al cinema. Nel bel mezzo dello spettacolo lei era andata a prendere da bere. Poi la cena. Ma a quel punto sono stato male e poi mi sono accorto che mi erano spariti 150 euro. Lei pubblicizzava i massaggi sui social? Lo so ma io non glieli ho chiesti”.

Il 28enne di Trezzo che si è costituito parte civile

L’ultima testimonianza è stata quella di un trezzese di 28 anni, l’unico ad essersi costituito parte civile al processo. Ha raccontato di avere conosciuto la Morandi 10 anni fa e che la donna gli avrebbe detto di avere frequentato un corso per fare i massaggi. “Volevo un massaggio rilassante – ha raccontato il trezzese – e così sono andato da lei. Mi ha fatto accomodare sul letto, togliere la maglietta. Quindi mi ha offerto una bibita, con l’aggiunta di aloe vera, mi ha detto, come drenante. Da lì non ricordo più nulla. Mi sono svegliato all’ospedale dove mi hanno detto che sono andato a sbattere contro un muro alla guida della mia auto vicino a casa”. L’udienza è stata aggiornata a metà giugno.