La chiesa Prepositurale di Lissone piena per l’ultimo saluto a Marco Barzo, di 43 anni. Il lissonese che, lo scorso sabato, ha perso la vita in un tragico incidente in via Matteotti. Tanti gli amici che si sono stretti intorno alla famiglia, tra loro anche alcuni componenti della banda di Santa Cecilia dove la sorella suona e che hanno voluto suonare il “silenzio fuori ordinanza” al termine delle esequie.
Elettricista conosciuto in città, Barzo viveva con la mamma nel centro cittadino, aveva tanti amici e una passione, in gioventù per i go kart. Tutti concordano nel ricordarlo come una persona solare sempre disponibile, generoso per chiunque avesse bisogno.
Come racconta Giuseppe Pirola: «Lo conoscevo da otto anni, veniva tutti i giorni in officina da me e mio fratello. Un ragazzo molto socievole, era come un figlio vista la nostra differenza d’età. Mia figlia lo conosceva, erano nella stessa compagnia da ragazzi, poi si sono un po’ persi. L’ho ritrovato e da allora è sempre stato gentile e presente, non solo. Mi ha aiutato a sistemare alcune case di villeggiatura. Abbiamo trascorso insieme anche alcuni momenti di festa e ricordo la sua passione per la cucina, spesso si metteva ai fornelli e lo sgridavo perché cucinava sempre troppo. Un ragazzo d’oro, disponibile e gentile con tutti».
Secondo la ricostruzione della Polizia Locale la motocicletta su cui viaggiava il lissonese è partita ad una velocità eccessiva quando il semaforo che incrocia via Volturno è diventato verde, proprio nella svolta ha urtato la parte centrale, sul fianco sinistro, della vettura che stava parcheggiando. Un urto che gli ha fatto perdere il controllo della moto e si è rivelato fatale: è stato sbalzato a terra, finendo sotto una vettura parcheggiata. È morto sul colpo.