A Desio l’evento di Impresa Azzurra tra difesa della famiglia e ddl Zan

In occasione della giornata internazionale della famiglia, a Desio si è tenuto un evento organizzato dall’associazione Impresa Azzurra per discutere dell’istituzione e di ddl Zan.
Desio evento famiglia
Desio evento famiglia

Sabato 15 Maggio, in occasione della giornata internazionale della famiglia, a Desio si è tenuto un evento organizzato dall’associazione Impresa Azzurra confederata di Unimpresa e coordinato da Gianni Alfano e Vincenzo Caserta. Tra gli ospiti il coordinatore regionale del Popolo della famiglia Andrea Cavenaghi che ha evidenziato “come oggi l’istituzione sia fortemente sotto attacco e come il ddl Zan rischi di comprometterne la forma e l’integrità”, e Giuseppe Parisi, uno dei dirigenti dell’associazione “Amici di Cristina onlus” dedicata alla ragazza che adolescente e consapevole di essere malata scelse di rifiutare le cure per far nascere il bambino di cui era incinta.

A Desio l’evento di Impresa Azzurra tra difesa della famiglia e ddl Zan
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All’evento sono intervenuti il presidente dell’Associazione “Impresa Azzurra e dei giovani imprenditori di Unimpresa” Carmelo Gangi e Rosario Mancino, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che ha ribadito fortemente la vicinanza del partito all’argomento, alle associazioni organizzatrici e che lo sostengono.

“La famiglia rimane il bene più prezioso di tutti e ogni uno di noi deve fare il possibile per difendere questo pezzo importantissimo della nostra vita – dicono gli organizzatori – Molte le criticità emerse sul ddl in discussione che vuole integrare la legge Mancino estendendo le pene per i reati tutelati dalla legge anche a quelli di intolleranza legati ad omofobia, ma che risulta scritto male, non precisa qual è il limite perché un azione venga considerata violenza e estende le pene a 6 anni per chi commette il reato. Inoltre introdurrebbe in via definitiva l’insegnamento delle teorie gender già dalle scuole elementari mettendo a rischio l’integrità e l’istruzione dei nostri figli, impedendo ai genitori di opporsi”.